Essere definite socialmente pericolose perché hanno cantato Bella Ciao davanti a un presidio di CasaPound. La surreale situazione si è registrata nello scorso mese di maggio: a tre ragazze che hanno intonato lo storico inno della resistenza è stato notificato un avviso verbale da parte della procura, che le ha invitate a presentarsi in questura. I fatti si sono verificati nel quartiere Garbatella, in Largo Leonardo da Vinci, VIII Municipio di Roma.
Al presidio erano presenti almeno 50 manifestanti di CasaPound, contestati da circa una ventina di persone – tra cui le tre donne – che si erano radunate spontaneamente nel luogo della manifestazione. La richiesta di convocazione in questura – incrociando i dati – è stata fatta proprio per quella contestazione. Le tre interessate dall’avviso verbale, infatti, non hanno alcun precedente e nemmeno una militanza particolarmente attiva.
«Non sappiamo – ha riferito una delle tre convocate – se la contestazione è scattata d’ufficio o perché è stata presentata denuncia». Ovviamente, le tre donne si sono immediatamente rivolte all’associazione Rete Roma Sud che ha denunciato alla stampa l’accaduto.
L’avviso verbale notificato alle tre manifestanti è una misura prevista dal Codice antimafia. Tuttavia, nei prossimi giorni – sempre in base a quanto riferito al quotidiano di via Cristoforo Colombo – le tre donne sono intenzionate a richiedere un accesso agli atti per capire le motivazioni di questa convocazione e per cercare di far ritirare al questore il provvedimento.