“So Long Marianne”: le stuggenti lettere di Cohen alla sua musa vanno all’asta

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All'asta le lettere che Leonard Cohen inviò, in oltre 50 anni, alla leggendaria amante Marianne Ihlen

È stata una delle storie d’amore più poetiche e famose del Novecento. Sarà per lo scenario, la bellezza abbagliante degli anni ’60 nell’isola di Hydra, saranno le canzoni indimenticabili che ha ispirato, sarà il ricordo di un mondo che scorreva a una velocità nettamente inferiore di quell’odierno, sprofondando gesti e parole in una dimensione quasi di sogno: quello che certo è che la storia tra Leonard Cohen e Marianne Ihlen è entrata ormai nella leggenda. E ora le lettere che i due si sono inviati, in oltri cinquant’anni, anche dopo la fine della loro relazione, andranno all’asta. Cohen e la Ihlen si incontrarono nella mitica isola greca di Hydra negli anni ’60, ai tempi rifugio di artisti e intellettuali. Lui era un giovane poeta in fuga da Montréal, lei un’ex modella norvegese abbandonata dal compagno e con una bambina da crescere. La passione tra i due sarà travolgente e struggente. Quello che molti non sanno, è che il loro rapporto proseguirà ben a lungo dopo la fine della loro relazione.



Una corrispondenza lunga più di 50 anni

Una sorpresa di cui tutti si sono accorti immediatamente la morte della Ihlen , quando Cohen gli dedicò una lettera di infinita dolcezza:  “E allora, Marianne, è arrivato questo tempo in cui siamo entrambi molto vecchi e i nostri corpi cadono a pezzi. Penso che ti seguirò molto presto. Sai che ti sono così vicino che se allungassi la mano, potresti toccare la mia. Ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada”. Il cantautore scomparse appena quattro mesi dopo l’ex amante.



L’intervista di Marianne alla BBC Radio nel 2008



Quello che queste lettere svelano è che loro “relazione” durò lungo tutta la vita di Cohen. Se infatti le prime partono da Hydra, le altre sono indirizzate dalle mete più disparate dove il cantautore ha fatto tappa: Tel Avivi, Montréal, L’Avana e molto altro. Del resto lo stesso Cohen, quando introdusse la sua “So Long Marianne” nell’Isola di Wight nel 1970 la evocò: “Ho scritto questa canzone per Marianne e forse è qui. Spero sia qui”. Così come si legge anche in una delle lettere che il cantautore inviò a Ilhen molto tempo dopo la chiusura della loro relazione:  “Che posso dire? Sei entrata profondamente dentro di me. Voglio cantare ciò che ricordo del nostro amore”. Insomma la famosa “mano” che il poeta canadese evocava nell’ultima lettera tendere verso la sua musa, sembra sia stata in realtà “aperta” tutta la vita. Una sorta di talismano che ha illuminato la sua vita e la sua arte.