Per Mario Adinolfi poteva esser una ministra della Salute o una ottima Presidente della Repubblica. E invece no, Silvana De Mari, molto criticata per le sue posizioni nei confronti del popolo LGBT molla la presa. Niente candidatura per il Popolo della Famiglia alle prossime elezioni nazionali. «Non sono in grado di fare una campagna elettorale senza sacrificare i miei libri, quelli che sono già nella mia testa e devono essere scritti, e soprattutto non sarei in grado in caso di vittoria di allontanarmi da casa», spiega in un lungo post sui social.
«Ci sono novità sul piano familiare e della mia salute che rendono questa scelta obbligata. Avevo preso da decisione di candidarmi per li valori non negoziabili per usare la bellissima definizione del Papa, Benedetto XVI. Questi valori sono stati i valori del Family day. Il popolo del Family day si è diviso in due tronconi, uno con ben chiaro l’intento di battersi per questi valori con un partito indipendente in tutti i sensi, l’altro con l’intenti di coalizzarsi con altri partiti, con altre persone quindi, con schieramenti che in passato sono stati tutt’altro che omogenei nella difesa dei valori non negoziabili, che però darebbero ottime probabilità di fermare l’aggressione alla famiglia portata avanti dagli ultimi governi, l’aggressione al valore della vita, al valore del matrimonio, al valore dell’educazione al maschile e al femminile», conclude la scrittrice.
Adinolfi dovrà cercarsi qualcun altro per raggiungere la vetta del Quirinale.
(fonte foto Facebook De Mari)