Perché Amazon ha rinunciato al gioco di ruolo online de “Il Signore degli anelli”

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La produzione era stata annunciata nel 2019, ma ora è arrivato il passo indietro

Gli appassionati de Il Signore degli Anelli e i gamer che attendevano con ansia questo prodotto rimarranno delusi: Amazon ha rinunciato – nonostante gli annunci arrivati nel 2019, alla realizzazione e alla messa in distribuzione del gioco di ruolo multiplayer online basato sulle avventure dei personaggi del noto romanzo scritto da John Ronald Reuel Tolkien, poi trasformato in una trilogia cinematografica di successo da Peter Jackson. I problemi erano emersi già nel corso dell’anno passato, con un rinvio nella pubblicazione posticipato al 2023. Ora, però, arriva lo stop definitivo.



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Ad annunciarlo è stato un portavoce di Amazon alla rivista online Bloomberg: «Non siamo stati in grado di garantire i termini indicati per procedere con lo sviluppo di questo progetto. Adoriamo l’IP del Signore degli Anelli e siamo delusi dal fatto che non potremo portare questo gioco ai fan». Appassionati andati in estasi nel 2019 quando venne annunciato il lancio di questo gioco multi-player online (free to play) sia per i pc che per le diverse console (anche se non è mai stato spiegato quali sarebbero state coinvolte). Sta di fatto che ora, dopo soli due anni, il progetto si è arenato definitivamente.



Signore degli anelli, Amazon ferma la produzione del gioco di ruolo online

Ma per quale motivo Amazon ha deciso di rinunciare al gioco di ruolo online de Il Signore degli Anelli? I motivi sembrano essere di natura aziendale. A produrre il videogioco doveva essere Athlon Games che fa parte del gruppo Leyou. E proprio quest’ultima azienda, nel mese di dicembre dello scorso anno, è stata acquistata dal colosso cinese Tencent. Da quel momento, il progetto si è arenato lentamente prima del blocco definitivo confermato dal portavoce del gigante dell’e-commerce.

Come vada sarà un (in)successo

Si tratta dell’ennesimo buco nell’acqua per Amazon Game Studio. Il settore dell’aziende che si occupa degli accordi con case terze e della produzione interna di videogiochi (con tecnologia MMORPG, ma anche classica), non brilla. Dal 2014, anno della sua nascita, sono stati più gli insuccessi che i successi. The Verge, infatti, ricorda come nel 2019 l’adattamento “game” di “The Grand Tour” – nota trasmissione televisiva legata ai motori – ha ottenuto talmente tante recensioni negative da costringere l’azienda a ritirare il prodotto dagli scaffali dei negozi. Insomma, sembra difficile per Amazon trasformare il settore gaming in uno dei suoi core business.