Chiudiamo questa inchiesta molesta con un gran finale, la prodezza di un giovane scrittore erotico. Il titolo del blog, se così si può chiamare, è averetrentannisex, tutto attaccato e minuscolo, come il manifesto e la minimum fax. E la qualità credetemi, non è da meno.
Premesso che andrebbe letto rigorosamente tutto vi faccio una succinta descrizione della fitta trama. Nel 1983 il protagonista del blog ha 14 anni e scopre la sessualità con l’amico Piero. Piero però è un po’
SNIFF, SNIFF! – Eh già, dovremmo provare tutti una volta o l’altra l’odore della fica, peccato che al pub sotto casa mia l’abbiano finita. Scartate le mutandine della nonna (ma la fica è fica mica è ortica) finalmente spunta dal mucchio di roba da lavare della lavatrice – un particolare veramente erogeno, sono tutto bagnato – un misterioso paio di slip rosa in raso. “Chiusa a chiave la porta del bagno le esaminai con attenzione ,erano troppo microscopiche per essere di mia nonna ,che disolito indossava mutandoni ascellari, dovevano essere di Elisabetta mia madre, non ne ero certo ,non capitava spesso di vederla mezza nuda ,ne mi era mai venuto in testa di frugare tra la sua biancheria prima di quel giorno , mia madre era molto riservata ,non era sempre stato cosi.Quand’ero piccolo facevamo il bagno insieme ,dormivamo nello stesso letto e occasioni di vederla nuda c’e ne erano di continuo poi però, con l’arrivo della mia pubberatà ,forse per evitare di turbarmi aveva sempre cercato di rispettare la mia privacy.”.
COME LA LORY – Quindi la nonna no, che schifo, mentre la madre uhm buono. Peccato che quando eri piccolo occasioni di vederla nuda ce n’erano di continuo (la mia invece quando stavo nel suo utero era sempre vestita) mentre ora, si è messa in testa questa idea balzana, di non sbatterti la bernarda in faccia. La troia. “Elisabetta era una mamma molto giovane , mi aveva avuto che aveva appena 17 anni e all’epoca era decisamente una gran figa ,i ragazzi della combriccola dicevano che assomigliava alla Lory del Santo ed effettivamente era cosi, chiusi gli occhi e provai ad immagginare che quegli slip non fossero della donna che mi aveva dato la vita ma proprio della Subrette ,funziono alla grande ,non era certo la prima sega che mi facevo ma credo che fosse una delle piu appaganti.”. Quindi all’epoca, quando tua madre ti diede la vita, era decisamente una gran figa. I ragazzi della combriccola, la combriccola dell’asilo nido, la paragonavano a Lory del Santo – me’ cojoni – perché tra una poppata e l’altra trovavano anche il tempo di guardare Drive in. Pertanto, ne consegue, cerchi di immaginare che le mutande di tua madre siano quelle di Sua Santità la Subrette (immaginatevi costui che si fa le seghe sulle mutandine della madre pensando a Lory del Santo… riuscite a immaginare QUALCOSA DI PIù SORDIDO?), e ti fai una delle seghe più appaganti della tua vita. Buongustaio!
ROCCO EISENSTEIN – Come è come non è il nostro protagonista lo confida a Pietro che si sa, questo è proprio il genere di cose che uno muore dalla voglia di raccontare a Pietro. Il quale Pietro stufo ormai di farsi
PORO SIGMUND… – Certo che pure Piero che fa gli sguardi cupìdi! Che fa, li schiocca a mo’ di freccia? Mi spaventa questa Elisabbetta, di cui pur essendo figlio tu non sai ancora scrivere il nome, che ci ha i
TETTE ASSASSINE – La madre in un tranquillo pomeriggio con il figlio e un suo amico erotomane si comporta come una valletta di Sanremo. Non paga del costume intero giallo ma striminzito (!) ora si mette il bikini bianco, pronta per un’altra passerella. Pietro chiaramente non ci sta più con la capoccia tanto più che Elisabbetta nel porgergli l
EIACULATIO PRECOX – “poi trovo qualcosa che catturo la sua immaginazione , era un completino perizoma e reggiseno a balconcino viola ,da vera puttanazza come lo defini lui, nei suoi occhi vidi accendere
QUINDI RICAPITOLIAMO – Pietro chiede al protagonista di mettersi il perizoma e il reggiseno a balconcino viola e lui ovviamente acconsente (posso pisciarti in tasca protagonista? uhm, va bene). Pietro apprezza quello che vede, ma Pietro ha più o meno la stessa selettività di gusti di Pacciani, che tra il Vanni, le figlie, la moglie Angiolina e una coppia di campeggiatori tedeschi non vede differenza alcuna. A quel punto Pietro si tira fuori l’uccello e inizia a strofinarglielo contro, e fin qui niente di male, è quello che tutti noi faremmo se vedessimo un ragazzino quattordicenne con un perizoma e un reggiseno a balconcino. A quel punto il nostro eroe (forse per la sensazione della lingerie addosso? no, perché sei frocio) ha un orgasmo, senza nemmeno toccarsi. E anche qui lo si può capire, la situazione era in effetti molto eccitante.
DIECIMILA BATTUTE PER ME POSSON BASTARE – Giuro che la volevo finire qui questa inchiesta, non volevo tirarla per le lunghe, ma purtroppo le battute a mia disposizione sono quasi terminate e non sappiamo ancora come finirà l’avvincente saga di Pietro. Ho 10.000 battute a disposizione per ogni pezzo, la maggior parte delle quali divertenti, ma le battute sono come le donne e le coppe, a volte so’ poche e a volte so’ troppe. Per esempio adesso sono 9726 e sono decisamente poche, ma basta che dici un paio di cazzate in croce, come stai, come t’antitoli, e diventano 9843, e notate bene, senza aver aggiunto niente di rilevante, un semplice scambio di cortesie. Poi ti distrai un attimo e ti prende il dubbio, a quante battute sarò, quante battute mi mancano, ma dai, ma chi se ne frega, scrivi che poi si vedrà. E infatti… Ed è subito sera. 10.122 battute (e non ci siamo neanche salutati).