Selvaggia Lucarelli ‘corregge’ Nadia Toffa: «Non tutti sorridono nella lotta contro il cancro»

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Dalle pagine del Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli ‘corregge’ Nadia Toffa, la conduttrice delle Iene che in un libro racconta di essere riuscita con la sua forza d’animo a trasformare il cancro in un ‘dono’. In un lungo articolo la nota opinionista interviene sulle critiche che in questi giorni hanno travolto la Iena dicendo di apprezzare il suo impegno e i messaggi di «positività», ma evidenzia anche un «pezzo» che «manca» alla «narrazione».



Selvaggia Lucarelli a Nadia Toffa: «Non tutti i tumori sono gli stessi»

«Non tutti i tumori sono gli stessi, anche la paura e l’angoscia sono proporzionate alla gravità, alla diagnosi, alle aspettative di vita e di guarigione», ricorda la Lucarelli. «La malattia – scrive – è un percorso intimo e personale, non è detto che diventi arricchimento spirituale. C’è chi vive solo dolore, angoscia, abbrutimento».

 



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Dunque, «sono belli i messaggi di positività che lancia Nadia» ma «la narrazione non può essere solo questo» perché «manca un pezzo». «È un po’ come la copertina del libro – spiega Selvaggia Lucarelli riferendosi proprio al volume della Toffa ‘Fiorire d’inverno’ -. Bellissima, nella prima di copertina, Nadia che sorride. Però chi ha il cancro sa che la quarta di copertina è un’altra storia. È il volto segnato, le occhiaie, la testa pelata. Insomma, alla fine dei conti, quando si sceglie di condividere un’esperienza come la malattia, è importante che lo si faccia consapevoli del fatto che quello che vale per te, non vale per tutti».

«Bisogna pensare a quanta responsabilità si ha quando si scrive di cancro»

Infine Selvaggia Lucarelli a Nadia Toffa suggerisce «di pensare bene a quanta responsabilità si ha quando si scrive di un cancro». «Anche fosse solo quella di confrontarsi col dolore e la sensibilità altrui. Per il resto, sosteniamola e cerchiamo di essere critici con gentilezza, perché ne abbiamo bisogno le, quando si parla di cose che hanno a che fare con la vita e la malattia».

(Immagini di copertina da archivio Ansa)