«Scartata come cameriera per il colore della pelle», il video-denuncia di Judith fa il giro della rete

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Il fatto è successo a Venezia

Andare a un colloquio di lavoro e vedersi rifiutata senza diritto di replica solo per il colore della pelle. Quello che è successo a Judith Romanello, 20 anni di Venezia, doveva essere un’offerta di lavoro, per il ruolo di cameriera in un ristorante di Venezia come tante altre.



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Purtroppo non è stato così, come ha riportato il Corriere della Sera:

L’annuncio letto online, il primo contatto telefonico, l’appuntamento. Judith Romanello, ventenne veneziana, si è presentata con entusiasmo al colloquio di lavoro, con la speranza di essere assunta. Ma quel colloquio non è nemmeno iniziato. «Il datore di lavoro mi ha detto: “Scusa, non è cattiveria, ma non voglio persone di colore nel mio ristorante perché potrebbe fare schifo ai miei clienti”, e poi se n’è andato», racconta Judith con in suo inconfondibile accento veneto. Nata ad Haiti, fin da bambina vive a Spinea, una cittadina dell’hinterland veneziano, con i suoi genitori adottivi. Qualche giorno fa è andata a Venezia per un colloquio di lavoro, per un posto come cameriera in un ristorante della città della Laguna, ma il titolare non le ha neanche chiesto il curriculum e se n’è andato senza  nemmeno stringerle la mano. Racconta che non è la prima volta che le succede di essere discriminata, ma in questo caso non ha voluto lasciare correre. “Alla millesima volta che mi capita mi girano le scatole”, dice in un video che ha registrato a casa sua e che poi ha postato sul suo profilo Facebook”.



Il video su Facebook è stato lanciato con un messaggio chiaro: “Vi chiedo 3 minuti del vostro tempo. Voglio che per un attimo vi mettiate nei miei panni. Scoprirete che abbiamo smesso di evolvere. Stiamo tornando indietro“, ha scritto Judith.



Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha subito preso posizione: “Farò di tutto per tentare di rintracciare questo cretino patentato. Questa persona si dovrebbe vergognare, stiamo tornando indietro di anni e anni“.

(Foto credits: Facebook)