Sbarco migranti, la telefonata di Mattarella a Conte per fermare lo ‘show’ di Salvini

Categorie: Attualità
Tag:

Il presidente irritato per il rischio di uno scontro tra poteri dello Stato

Una telefonata di Sergio Mattarella al premier Giuseppe Conte per fermare l’ultimo ‘show’ di Matteo Salvini sui migranti. Ne parlano oggi i principali quotidiani negli articoli di retroscena sulla decisione del presidente della Repubblica di intervenire per lo sbarco di 67 profughi dalla nave Diciotti della Guardia Costiera a Trapani. Il ministro dell’Interno aveva negato l’approdo. Il capo dello Stato ha chiamato il presidente del Consiglio per evitare un surreale braccio di ferro tra la Marina, ministeri, prefettura e forze di polizia. C’era il rischio di un conflitto tra poteri dello Stato e di azioni contraddittorie. La parola sulla Guardia Costiera spetta al ministero della Difesa, mentre la Polizia di Stato risponde al Viminale.



Sbarco dei migranti a Trapani, la telefonata di Mattarella a Conte

Come spiegano Annalisa Cuzzocrea e Umberto Rosso su Repubblica, le posizioni di Salvini hanno tenuto in scacco un’intera catena di comando:

«Interverrò, presidente», garantisce il premier. Conte chiama prima Toninelli, poi il segretario leghista. Comunica l’irritazione del Colle. E dà il via libera allo sbarco. Mentre il Viminale, consumando l’ennesimo strappo istituzionale, fa filtrare «stupore» per l’intervento del presidente e «rammarico» per la decisione della procura di Trapani di non emettere alcun provvedimento restrittivo nei confronti dei migranti.



Sul Corriere della Sera Marzio Breda racconta:

Conte ha ascoltato le riflessioni di Mattarella e le ha condivise, girando ai colleghi dell’esecutivo (e in primis a Salvini, ovviamente) le preoccupazioni della presidenza della Repubblica e l’urgenza di avviare lo sbarco, fino a quel momento bloccato dal leader leghista. E a questo punto ha richiamato il Colle per garantire che il problema sarebbe stato superato entro la notte. Come infine è avvenuto.



Le posizioni di Salvini

L’intervento di Mattarella – come spiega Repubblica – ha risolto una situazione davvero singolare, con un ministro, Salvini, che impediva di aprire le porte di una nave senza averne competenza. E lo faceva parlando di presunte aggressioni a bordo e di un tentativo di dirottamento della Vos Thalassa (il rimorchiatore italiano che aveva soccorso i 67 naufraghi in acque libiche) che non erano stati riscontrati dalle indagini di polizia e magistratura. Non c’era stato un intervento di fermo. Ma venivano diffuse informazioni imprecise. Esagerate. Non c’era stato nemmeno un problema di ordine pubblico. Il presidente della Repubblica si è quindi assunto la responsabilità di far prevalere il principio di realtà sulla propaganda.

Dopo una lunga attesa lo sbarco dei 67 migranti della Diciotti a Trapani è stato veloce. I profughi sono scesi in poco più di 40 minuti dall’imbarcazione. A bordo della nave c’erano anche tre donne, due minorenni non accompagnati, un pakistano di 16 anni e un egiziano di 17. I migranti provenienti dal Pakistan erano 23. Sono 12 quelli dal Sudan, 10 dalla Libia, sette dalla Palastina, 4 ciascuno da Marocco e Algeria, 2 dall’Egitto, e uno ciascuno da Ciad, Nepal, Yemen, Ghana e Bangladesh.

(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / IGOR PETYX)