Una bambina di 11 anni è morta questa mattina a causa di un’intossicazione da monossido di carbonio, probabilmente sprigionato da una stufetta all’interno della casa in cui viveva insieme alla sua famiglia nella frazione di Aspro di Sassoferrato. L’allarme è stato lanciato dalla madre, una donna di origine sudamericana, che ha chiamato i vigili del fuoco e i soccorsi. Il fratellino della piccola vittima è stato ricoverato in gravi condizioni e in queste ore si sta valutando il suo trasferimento all’ospedale di Ravenna.
La madre dei due piccoli – con il padre già uscito per recarsi a lavoro – ha allertato le forze dell’ordine intorno alle 7.30, ma per sua figlia di 11 anni non c’è stato nulla da fare. La bambina aveva respirato troppo monossido di carbonio e le sue condizioni sono risultate troppo gravi fin dai primi minuti. La madre e si era recata nella stanza in cui dormivano i due figli per svegliarli. Solo in quel momento si sono accorti della gravità della situazione. Ora il più piccolo è stato ricoverato in gravi condizioni e lotta tra la vita e la morte.
Ad aver causato il decesso della undicenne sarebbe stato il cattivo funzionamento di una stufa artigianale, utilizzata dalla famiglia residente nella frazione di Aspro a Sassoferrato (in provincia di Ancona) per riscaldare la stanza dove dormiva insieme al suo fratellino. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Arcevia, i carabinieri, le ambulanze del 118 e gli uomini del NCB, il nucleo batteriologico e chimico, per verificare la situazione all’interno dell’abitazione.
(foto di copertina: archivio Ansa)