Matteo Salvini ha presentato al Viminale il memorandum per i locali notturni, introducendo il bollino blu per tutti quegli esercizi commerciali all’interno dei quali non si verificano abusi, come somministrazioni di droghe o consumo di alcolici ai minorenni. Nel presentare questo provvedimento, racconta anche qualche aneddoto familiare e fornisce qualche esempio pratico.
«Dare le giuste garanzie ai locali notturni – ha affermato Salvini – è business: domani incontrerò le sigle di categoria e farò presente queste cose. Non si può pensare di regalare a Ibiza o alla Slovenia miliardi di euro in questi settori».
Matteo Salvini ha anche detto che non ha più senso il divieto di consumare alcolici oltre le tre di notte: «Questa restrizione non fa altro che incentivare l’abuso. Mio figlio che ha 16anni non beve niente, sennò si prende gli schiaffoni. Ma quando avrà 18 anni e vorrà consumare un drink potrà farlo in un locale gestito da un professionista che paga le tasse e che risponde a quello che potrà accadere a mio figlio, piuttosto che il primo extracomunitario di turno con il carrellino degli alcolici fuori dai locali».
La battuta di Salvini su suo figlio minorenne e sugli schiaffoni, pur rientrando nella gestione informale delle sue dichiarazioni, farà senz’altro storcere il naso ai pedagogisti e a chi si occupa di educazione. Il pater familias Salvini vuole manifestare al pubblico la sua severità nella gestione dei propri ragazzi. Così come farebbe con gli altri suoi ‘figli’, i 60 milioni di italiani.
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