Salvini vuole togliere la potestà ai genitori dei baby criminali

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Il vicepremier, in visita a Napoli, ha parlato di criminalità a 360 gradi

Le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, ma quelle dei figli possono ricadere sui padri (e sulle madri). È la sintesi del discorso fatto da Matteo Salvini al termine del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato nella prefettura di Napoli. Il tema caldo affrontato dal Ministro dell’Interno è quello della baby criminalità e dei cosiddetti «baby camorristi» che affollano le strade del capoluogo campano e la soluzione proposta dal leader della Lega è di togliere la potestà ai genitori dei minori che si rendono protagonisti di fatti di cronaca.



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«Se siamo qui a inseguire camorristi di 8 anni, vuol dire che ad alcune famiglie va tolta la patria potestà, perché sono lì per allevare futuri criminali», ha tuonato Matteo Salvini dalla prefettura di Napoli. Per il leader della Lega, quindi, i genitori sono i primi responsabili dei gesti dei propri figli e, per questo motivo, devono pagare in prima persona togliendo l’affidamento. In particolare, il Ministro dell’Interno ha fatto riferimento a quei bambini dagli 8 ai 12 anni che confezionano e spacciano droga in alcune zone del capoluogo campano.

La patria potestà e la responsabilità dei genitori

La soluzione estrema proposta da Salvini sembra andare al di là del sentimento comune, soprattutto per una persona come lui che più volte ha sottolineato di seguire alla lettera il Vangelo e di dire il rosario ogni sera, prima di andare a dormire. Niente perdono per quelle madri e quei padri i cui figli compiono un reato. Per il leader della Lega la colpa dei loro comportamenti è solo dei genitori che non li hanno saputi educare.



Togliere la potestà ai genitori dei baby criminali

Il fenomeno delle baby gang a Napoli, ma anche nel resto d’Italia, è in crescita e spesso la responsabilità dei genitori diventa quasi oggettiva. Come nel caso di alcune zone del capoluogo campano, dove spesso e volentieri ci si trova in zone franche. Forse, invece di ricorrere alla soluzione di togliere la patria potestà genitoriale, si dovrebbe provare a lottare contro alcuni sistemi che hanno preso possesso di quelle zone franche. Perché se è vero che l’educazione deve venire dalla famiglia, anche lo Stato deve fare la sua parte.

(foto di copertina: ANSA / MARCO SALES)