Non aprite il messaggio «Guarda, Salvini nudo a Cortina»

Categorie: Social Network

Si tratta di un virus, attraverso una gif animata, che sta girando su Whatsapp

Il suo nome, per via del suo ruolo politico e del suo successo tra la gente, è sulla bocca di tutti. Sfruttando proprio questa notorietà, qualche hacker è riuscito a creare una sorta di virus su Whatsapp che è a tutti gli effetti un attacco informatico in grado di rubare tutti i dati presenti sui nostri smartphone. Il messaggio ‘armato’ porta questo testo: «Guarda, Salvini nudo a Cortina». Si tratta di una gif animata che, però, in realtà non contiene nulla di scabroso, ma si tratta solamente di un veicolo per entrare in possesso di foto, numeri e altro presente sui nostri dispositivi.



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La presenza del «Guarda, Salvini nudo a Cortina» che ha iniziato a circolare su Whatsapp nei giorni scorsi è stata denunciata da un hacker di Singapore che ha contattato l’app di messaggistica per denunciare la pericolosità di questo messaggio e di questa gif, raccontato al quotidiano La Repubblica della rapida diffusione e della pericolosità per i dati presenti sui nostri smartphone.



«Guarda, Salvini nudo a Cortina»

Questa falla nella sicurezza è stata evidenziata solamente nei dispositivi Android, mentre quelli con gli altri sistemi operativi (iOS, per esempio) sembrano essere immuni dalla diffusione del messaggio «Guarda, Salvini nudo a Cortina». E lo stratagemma per la condivisione è molto credibile dato che questo testo e questa gif arrivano sugli smartphone da numeri di amici o conoscenti registrati sulle rubriche.

Il messaggio che ti ruba i dati su Whatsapp

Il pericolo, come detto, è quello del furto di dati sensibili e altro presente sugli smartphone. Dopo la denuncia da parte dell’hacker da Singapore, Whatsapp è immediatamente corso ai ripari sistemando la falla nella sicurezza. Chi non l’avesse ancora fatto, dunque, è invitato a effettuare l’aggiornamento dell’app di messaggistica istantanea e a ignorare messaggi di quel tipo.



(foto di copertina: da articolo del settimanale Oggi del 2 dicembre 2014)