Mario Draghi probabilmente non è più per Matteo Salvini un «nuovo Mario Monti». È così che il leader della Lega, a giugno dello scorso anno, interpellato sulle ipotesi per la guida del governo, definiva il presidente della Bce. Interpellato dal giornale online Affari Italiani sulla possibilità di avere l’economista a Palazzo Chigi, il segretario del Carroccio affermava: «Non esiste, figuriamoci. Draghi è uno degli artefici di questa Europa». «Non se ne parla nemmeno. Mario Monti bis. E la fotocopia di Mario Monti non mi interessa». E ancora, in una dichiarazione poi battuta dall’Adnkronos, Salvini confermava: «Di burocrati europei ne abbiamo già visti e subiti abbastanza, Mario Monti in primis. Perciò, a Mario Draghi dico assolutamente no, mai con il sostegno della Lega, abbiamo già visto cosa hanno portato i tecnici agli italiani».
Ora dallo stesso Salvini arriva un’apertura. Intervistato dal Quotidiano Nazionale lascia intendere di non considerare più l’ipotesi Draghi premier inaccettabile. «Io rispetto i patti – è la sua nuova posizione -. Se Forza Italia prende un voto in più di noi, sceglie il presidente del Consiglio. E purché accetti il programma che abbiamo firmato tutti, non ci sono veti». Stesso ragionamento anche per l’ipotesi Tajani premier:
Anche se si trattasse di Tajani o di Draghi, e cioè del presidente del Parlamento europeo o del presidente della Bce?
«Se sceglie Forza Italia sceglie Forza Italia. Ripeto, se condivide il programma, non ci saranno problemi».
E allora perché insiste nel dire che sarà lei il premier?
«Appunto perché non è affatto detto che Forza Italia prenda quel voto in più. Siamo vicini, ma ci sono tanti indecisi che sento hanno fiducia in noi. Conto che questo diranno i voti veri».
(Foto: ANSA / GIORGIO BENVENUTI)