Juventus campione, quando Salvini la prendeva in giro per aver ingaggiato Allegri

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Nel giorno del settimo scudetto, torna a circolare il tweet «lungimirante» del leghista

Era il 16 luglio del 2014. Il milanista Matteo Salvini, reduce da quattro anni di gestione di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera, salutava così il passaggio del tecnico toscano alla Juventus. «Alla Juventus scappa Conte e arriva Allegri. Da Milanista dico loro… auguri!!!». Nel giorno del settimo scudetto dei bianconeri – il quarto consecutivo ottenuto con Allegri in panchina – le parole del leader della Lega suonano come una beffa incredibile.



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Salvini criticava Allegri, il tweet che lo inchioda

14 maggio 2018. Matteo Salvini è (ancora) metaforicamente seduto al tavolo insieme a Luigi Di Maio per cercare di dare vita a un governo M5S-Lega, il primo della storia. Nelle strade qualche tifoso della Juventus sta ancora esultando: dopo lo 0-0 contro la Roma, a una giornata dal termine del campionato di Serie A, la distanza di quattro punti dal Napoli è ormai incolmabile.



Salvini criticava Allegri, nel giorno del 7° scudetto di fila i tifosi della Juventus lo prendono in giro

Chissà se Matteo Salvini avrà ripensato a quel tweet scritto, forse, con troppa foga e impulso soltanto quattro anni fa. Meno di una legislatura. Sono cambiate tante cose in Parlamento e al timone del Milan. L’unica costante è lo strapotere della Juventus in campionato. Questo grazie anche alla mano di Massimiliano Allegri, tecnico che era stato sì in grado di vincere lo scudetto al suo primo anno al Milan, ma che poi non si era ripetuto nelle stagioni successive.

Certo, quel tweet non è stato dimenticato dal popolo del web. Circola insistentemente a mo’ di sfottò e di presa in giro nei confronti dello stesso Matteo Salvini. Alla Juventus, infatti, Massimiliano Allegri ha avviato – grazie a diverse intuizioni tecniche – un ciclo vincente, che comprende anche quattro Coppe Italia, una Supercoppa italiana e due finali di Champions League. Certo, manca il sigillo europeo, ma il palmarès dell’allenatore è assolutamente importante.

Insomma, in quell’estate del 2014 Salvini non brillò certo in lungimiranza. Eppure, dovrebbe essere una caratteristica importante per un leader politico, tanto più se si appresta a guidare il Paese. Vista l’imminenza dell’accordo tra M5S e Lega, non resta che augurarci che Salvini guardi a conti pubblici, politiche sociali e scelte strategiche in politica estera e interna con maggiore lucidità rispetto a quanto fatto con il calcio.