La bufala di Salvini sui «Cie chiusi per fermare i migranti a spasso per le città»

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La normativa attuale prevede la detenzione dei migranti irregolari nei centri di rimpatrio

Matteo Salvini ha affermato una falsità che contrasta con la normativa italiana quando ha detto di voler nuovi Cie  «chiusi affinchè la gente non vada a spasso per le città. La gente  non vuole avere dei punti dove uno esce alle 8 della mattina, rientra alle 10 la sera e durante il giorno non si sa cosa fa e fa casino. Ne ho parlato con tutti i governatori leghisti che non vedono l’ora di avere Centri chiusi», ha affermato il ministro degli Interni.



La bufala di Salvini sui Cie aperti e i migranti a spasso

I centri di identificazione ed espulsione, che sono stati rinominati centri di permanenza per i rimpatri dal cosiddetto decreto Minniti, sono già strutture chiuse, dove i trattenuti sono privati della libertà, in una condizione del tutto comparabile a quella di un detenuto. Con una rilevante differenza a loro svantaggio: i migranti nei Cie o più correttamente Cpr non si possono allontanare dalla struttura di detenzione in base a una sanzione amministrativa, e non penale. «Nonostante i cittadini stranieri si trovino all’interno dei CPR con lo status di trattenuti o ospiti, la loro permanenza nella struttura corrisponde di fatto ad una detenzione, in quanto sono privati della libertà personale e sono sottoposti ad un regime di coercizione che, tra le altre cose, impedisce loro di ricevere visite e di far valere il fondamentale diritto alla difesa legale», come scrive Melting Pot.

 



Il presidente del consiglio Giuseppe Conte (S) con il ministro dellinterno e vicepremier Matteo Salvini (D) durante il dibattito in aula al senato sul voto di fiducia, Roma, 05 giugno 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

A differenza di quanto affermi Salvini, i centri in cui sono trattenuti i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta sono sempre state strutture nelle quali le persone erano detenute come se fossero carcerati, sin dalla loro istituzione effettuata dalla legge Turco-Napolitano.  Il problema, per i politici che vogliono espellere mezzo milione di migranti irregolari come Salvini, è rappresentato dal fatto che i Cie o Cpr sono pochi, ospitano poche migliaia di persone, la maggior parte degli amministratori locali si oppone alla costruzione di simili strutture sul loro territorio, e i periodi di detenzione debbono essere limitati.