Salvini parla di ribaltone dettato da Bruxelles, ma è lui ad aver fatto cadere il governo

Categorie: Attualità

Memoria corta o ricerca di nuovi "nemici" in vista della campagna elettorale?

Va bene tutto. Oramai, con una vecchia tendenza maturata nel tempo e amplificata al tempo dei social, si può dire tutto e il contrario di tutto con una memoria che sembra essersi accorciata. Matteo Salvini, però, si sta rendendo protagonista di una pagina irrequieta della sua storia politica, arrivando a negare anche le sue responsabilità (a giorni alterni) sulla fine dell’esperienza gialloverde alla guida del Paese. Ospite di Stasera Italia, il programma di approfondimento politico di Rete4 condotto da Giuseppe Brindisi, il leader della Lega ha infatti detto che la situazione che si è creata oggi in Italia sia stata dettata direttamente dall’Europa. Eppure tutti sanno che è stato lui ad aver voluto porre fine al governo con il Movimento 5 Stelle.



È ricominciata la caccia al nemico. Merkel e Macron sono tornati a essere l’obiettivo numero uno del leader del Carroccio: secondo lui, sono stati loro (durante il G7 di Biarritz) a orchestrare e tirare le fila dell’alleanza tra M5S e Partito Democratico. L’obiettivo? Far fuori dai giochi della politica italiana la sua Lega, invisa a livello internazionale. Elucubrazioni che, a livello di campagna elettorale, ci possono stare ma fanno comunque a cazzotti con la realtà.

Salvini fa cadere il governo e dà la colpa agli altri

Lo sanno tutti – e lo ricordano tutti – che la crisi di governo sia stata dettata proprio da Matteo Salvini e dalla sua intenzione di passare all’incasso elettorale rompendo il matrimonio (assai litigioso) con il Movimento 5 Stelle dopo una luna di miele durata 14 mesi. Una scissione di cui è stato lo stesso leader della Lega a essere protagonista assoluto, come sottolineato anche dal suo braccio destro Giancarlo Giorgetti che – all’indomani della crisi di governo e della presentazione della mozione di sfiducia a Giuseppe Conte – aveva parlato di decisione presa unicamente dal segretario del Carroccio.



E allora Bruxelles?

Ora, però, il tutto diventa colpa di Bruxelles. La verità è che questa volta Matteo Salvini non ha considerato tutte le carte in tavola e ha agito di istinto. Non aveva pensato che in ballo potessero esserci altre maggioranze alternative a quella che lui aveva appena sciolto e si è ritrovato con il cerino in mano dopo aver appiccato l’incendio. Una mossa che ora lo porta a riaprire una campagna elettorale che in realtà non si è mai chiusa. Ora l’obiettivo è di nuovo Bruxelles, Merkel e Macron. Nessuna parola su Trump e sull’endorsement che il presidente Usa ha fatto a Conte. Lì si sorvola. Forse per una forte delusione personale.

(foto di copertina: Cosimo Martemucci/SOPA Images via ZUMA Wire)