Misure di sicurezza ingenti, forse eccessive, per la presenza di Matteo Salvini a Bari nella giornata di ieri. Così, dopo le polemiche sull’utilizzo di troppi agenti di polizia per le continue uscite simil-elettorali dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, bisogna mettere a referto anche un episodio sgradevole che si è verificato proprio nel capoluogo pugliese.
In occasione della visita del ministro dell’Interno, infatti, era stato esibito uno striscione di protesta – da parte di una persona che aveva aderito al movimento Mai con Salvini – in cui si poteva leggere «Salvini Bimbominkia». Insomma, una sorta di sfottò per la continua presenza del leader della Lega sui social network e per il suo modo di comunicare, molto vicino alla sensibilità degli adolescenti di oggi.
Lo striscione non deve essere piaciuto alla Digos, che ha fatto irruzione all’interno dell’abitazione. A raccontare l’episodio, è stata una delle persone che in quella casa viveva insieme alla sua famiglia. Nalinda ha raccontato tutto in diretta Facebook: «Hanno citofonato di mattina presto – ha affermato – e in un primo momento non ho aperto. Poi, ho visto quattro agenti che hanno aperto con forza la porta del mio appartamento e che sono entrati all’interno: hanno fatto irruzione, li ho trovati letteralmente nelle stanze dei bambini».
La donna ha fatto resistenza, chiedendo agli agenti un regolare mandato di perquisizione e chiamando il suo avvocato che ha avuto un confronto con uno degli ispettori della Digos. Le accuse per la donna, ora, sarebbero quelle di vilipendio a un’alta carica dello Stato. Il vilipendio, cioè, derivato dall’espressione «Bimbominkia» riportata sullo striscione.