Altro duro colpo per il clan dei Casamonica. Ieri sera si è costituito ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, della caserma di Palestrina, il latitante Salvatore Casamonica, membro di spicco dell’omonima famiglia malavitosa che opera a Roma e nella sua provincia. L’uomo era ricercato dopo esser sfuggito all’arresto lo scorso 17 luglio, quando altri esponenti del clan erano finiti in manette nell’ambito dell’operazione denominata «Gramigna».
Salvatore Casamonica era braccato dallo scorso 17 luglio e contro di lui pendeva la stessa ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – indirizzata agli altri membri del clan finiti in galera nel corso della retata dello scorso mese. A suo carico le pesanti accuse di aver preso parte a un’associazione di stampo mafioso, di aver costituito un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio si sostanze stupefacenti, di concessione illecita di finanziamenti e dei reati di usura ed estorsione.
Un curriculum criminale che parla da solo. Salvatore Casamonica era collegato agli affari con i figli del capo clan Giuseppe Casamonica, Emanuel e Guerrino, entrambi catturati dopo due giorni in un blitz dei carabinieri nella zona di Grottaferrata. Il suo nome è uscito alle cronache nel 2015, quando il titolare di un pub del Tuscolano lo denunciò per estorsione. Il 30enne aspirante boss, aveva tentato di estorcere 500 euro a settimana alla vittima, minacciando di dare fuoco alla struttura qualora non lo avesse pagato.
Il proprietario del bar rifiutò la «proposta» e qualche ora dopo Salvatore Casamonica tornò nel locale in compagnia di Pasquale Casamonica detto «Rocky» che colpì ripetutamente il titolare e un suo dipendente. Da quel giorno una breve parentesi tra le stanze del Regina Coeli, prima del ritorno alla normalità con entrambi i piedi negli affari del suo clan.
(foto di copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA POLIZIA )