Il sito del Manchester United chiama «Rubentus» la Juve

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La pagina ha fatto il giro del mondo prima di essere cancellata

Questa sera all’Old Trafford andrà in scena la partita tra il Manchester United di José Mourinho e la Juventus, ma la vigilia del match di Champions League è stata accesa da un giallo. Sul sito ufficiale dei Red Devils è comparso un articolo che riportava la storia del club bianconero e dei suoi soprannomi. Tra i tanti – compresa la Vecchia Signora, chiamata «The Old Lady» – compare anche «Rubentus», con tanto di definizione eziologica del termine tanto diffuso in Italia. Poi quella pagina è stata rimossa.



«Uno dei tanti soprannomi dati dai tifosi avversari della Juventus (Inter, Fiorentina, Napoli e Roma) è Rubentus – si leggeva sul sito ufficiale del Manchester -. Questo termine deriva dall’italiano ‘rubare’ e proviene dalla torbida reputazione del club bianconero culminata con lo scandalo Calciopoli». Non proprio una descrizione in punta di fioretto da parte dei Red Devils.



 

Per il Manchester United la Juve diventa «Rubentus»

Ma la descrizione della Rubentus prosegue con il racconto della cronaca e della sentenza del processo contro i bianconeri al termine della stagione 2005/2006: «Quello scandalo costò alla Juventus la revoca dello scudetto del 2005 e la retrocessione in Serie B come punizione per le accuse di match-fixing». La Juventus, quindi, agli occhi del mondo calcistico inglese, è conosciuta sia come Vecchia Signora che come Rubentus.



La pagina, ora, è stata cancellata

Lo screen con il testo incriminato ha fatto il giro del mondo in poche ore, con la pagina rimasta attiva per 24 ore prima di procedere con l’eliminazione non solo del contenuto contestato, ma di tutta le news presente sul sito ufficiale del Manchester United. Ora, digitando e cercando l’url di quella notizia, appare la classica pagina di errore «Page not found», ma cercando su Google il testo esatto (che compare negli screen condivisi a tutte le latitudini) il primo risultato è proprio l’anteprima di quella pagina, a causa dell’indicizzazione del motore di ricerca che non segue di pari passo gli aggiornamenti e le cancellazioni.

(Credit Image: © Matt Mcnulty/CSM via ZUMA Wire)