Secondo una ricostruzione del Fatto Quotidiano, la democrazia diretta promossa dal Movimento 5 Stelle non sta passando un buon momento e il suo principale sistema operativo, Rousseau, verrà rivisto per garantire una maggiore sicurezza agli attivisti grillini.
Nell’estate 2017, un 26enne padovano si era intrufolato nella piattaforma per testarne la “vulnerabilità”, esperimento che ha portato a un forte disagio per gli iscritti.
Se il giovane è state definito un hacker “buono”, successivamente è arrivato quello “cattivo”, Rogue_0, che ha sostenuto di avere venduto nomi, cognomi, mail e password in cambio di bitcoin. Se a questo si aggiungono le ammonizioni del Garante della privacy, il risultato è che la Casaleggio Associati da Milano si è affidata a un partner tecnologico per rivedere a fondo Rousseau.
I quadri dirigenti del M5S si sono detti favorevoli all’intervento, inclusi i tre soci della piattaforma controllata da Davide Casaleggio: il capogruppo a Bologna Massimo Bugani; la capogruppo a Pescara Enrica Sabatini e il fedelissimo di Di Maio Pietro Dettori.
L’intervento sarà utile anche per risolvere i problemi di accesso alla piattaforma verificatasi durante le parlamentarie. I lavori dovrebbero durare circa 3 mesi, non resta che aspettare il risultato finale.