Roma, i netturbini si rifiutano di svuotare i cassonetti delle “Chinatown” usando il Coronavirus come scusa

Il Messaggero riporta gli alibi emersi nelle chat Ama

Come se la raccolta dei rifiuti a Roma non fosse già di per sé complicata, ci si mette anche la psicosi da Coronavirus. la nuova scusa che sembrerebbe circolare tra i netturbini Ama è proprio quella di non voler andare a svuotare i cassonetti nelle “chinatown” della Capitale per paura di essere contagiati.



Roma, i netturbini si rifiutano di svuotare i cassonetti delle “Chinatown” usando il Coronavirus come scusa

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A raccontare il nuovo alibi è il Messaggero, che ha avuto accesso alla chat di riferimento. «Qualcuno ha timore di svolgere il servizio nella parte che dà su Via dell’Omo», ovvero una zona di Roma piena di negozi e attività orientali, riporta il sito del quotidiano romano citando le conversazioni su whatsapp, aggiungendo che «qualche timore è stato manifestato dai colleghi dello sportello tariffa di Capo d’Africa». Continuando a citare frammenti delle chat, Il Messaggero denuncia la psicosi da Coronavirus che rischia di peggiorare una situazione, quella dei rifiuti nella Capitale, che già da sola sfiora l’emergenza. È però intervenuto l’amministratore unico dell’Ama Stefano Zaghis, che ha tentato di sedare gli allarmismi, più o meno sinceri. Sempre al Messaggero ha spiegato infatti di essere in contatto diretto con il commissario del governo per l’emergenza Angelo Borrelli, e che l’Ama è pronta «a mettere in campo tutte le misure adeguate a evitare qualsiasi rischio per gli operatori». Ma per ora «anche le Asl hanno escluso pericoli in questa fase», quindi tutto tranquillo, anche se l’immondizia probabilmente resterà lì dov’è, ma senza una scusa reale.



 

(Credits immagine di copertina: Facebook Roma fa schifo)