Dalla difensiva all’attacco, Rocco Casalino risponde alle critiche: «Sono io quello discriminato»

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Il portavoce di Palazzo Chigi ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera

Rocco Casalino ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per prendere le distanze dal video in cui pronuncia frasi discriminatorie nei confronti delle ragazze e dei ragazzi con la sindrome di down.



Frasi discriminatorie, l’intervista a Rocco Casalino

Alla domanda su un possibile senso di imbarazzo per Palazzo Chigi, Casalino è netto: “Credo di svolgere il mio ruolo con la massima competenza e professionalità. L’unico modo vergognoso che hanno per attaccarmi è con degli audio rubati o con un video di 15 anni fa in cui recito chiaramente un personaggio“.

In un secondo momento il portavoce del premier Conte ha anche ricostruito del video incriminato, che risale a circa quindici anni fa: “All’epoca stavo frequentando quella scuola di recitazione. E Fedocci ha chiaramente detto di avermi esplicitamente chiesto di provocare gli studenti recitando un personaggio, perché si trattava di una simulazione. Cioè una finta, una recita. E anche una ragazza di quel corso ha confermato la versione di Fedocci. In un reality sono stato sotto le telecamere per 92 giorni h24 e ne sono uscito fuori come un ragazzo per bene e intelligente. Ho fatto migliaia di interviste sempre equilibrate. Come è possibile che improvvisamente impazzisco e dico cose vergognose? E con quale scopo? La unica spiegazione sensata per chiunque sia intellettualmente onesto è che era appunto una recita“.



Rocco Casalino: «Io discriminato da piccolo perché italiano in Germania»

Infine Rocco Casalino ha rivelato di sapere come ci si sente a essere discriminati: “Sono omosessuale e ho vissuto da emigrante in Germania negli anni 70 e 80 quando essere italiano implicava essere insultati a giorni alterni come spaghettifresser. Fressen significa mangiare ma si usa solo per gli animali. Ho vissuto sulla mia pelle da sempre già da bambino la discriminazione e il bullismo. Pensare che possa essere omofobo, razzista, xenofobo, classista o intollerante verso una qualsiasi categoria è semplicemente un’assurdità perché parla la mia storia personale. Ripeto era una recita. I campi di concentramento sono stati un abominio”.

(Foto credits: Ansa)