Il silenzio dei giorni scorsi diceva più di mille parole. E così Roberto Fico, all’indomani del voto di fiducia alla Camera che ha approvato il decreto sicurezza, è tornato a parlare. La sua assenza tra gli scranni di Montecitorio, dove lui è presidente, aveva fatto rumore e simboleggiava un malcontento malcelato rispetto alla svolta a destra intrapresa dal governo – e in particolare dal suo Movimento 5 Stelle – nell’assecondare e sostenere Matteo Salvini su questo rumore. E oggi è arrivata la sua spiegazione di quel gesto simbolico, ma neanche troppo.
In molti hanno, infatti, è stata vista questa sua assenza come un segnale di spaccatura – o, almeno, di dissenso – nei confronti del decreto sicurezza e, a chi glielo ha fatto notare, Roberto Fico ha platealmente risposto: «È stata interpretata bene, è stata una presa di distanza». Nei giorni scorsi il silenzio, ma il rapporto tra il presidente della Camera e il leader della Lega Matteo Salvini non è mai decollato. In fondo, le due visioni sui diritti umani, sui migranti e su molti altri aspetti, sono completamente antitetici.
«Non ne ho parlato prima – spiega Roberto Fico a margine di un convegno all’Accademia dei Lincei – perché io sono il presidente della Camera rispetto fino in fondo il mio ruolo, i diritti di maggioranza e opposizione, mando avanti i provvedimenti che arrivano in aula con la collaborazione di tutti i capigruppo. E rimango fedele al mio ruolo istituzionale. Se poi parliamo del merito del decreto dopo che è passato, quello e’ un altro discorso».
Immediata la risposta di Matteo Salvini intervistato da SkyTg24. «Ma Roberto Fico ha letto questo decreto? Dove sta il problema? Aiuta di più i rifugiati veri, allontana i delinquenti, dà poteri ai sindaci, aumenta la lotta alla mafia, allo spaccio di droga, al racket, quindi non ho capito questa presa di posizione». Il diverbio a distanza prosegue con la replica del presidente della Camera: «Certo che ho letto il decreto. Ma ci sono tante cose che non avrei voluto leggere al suo interno».
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)