In Lombardia anche i familiari dovranno mantenere la distanza di un metro al ristorante

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Lo prevede l'ordinanza della Regione che cancella la deroga inserita nell'ultimo dpcm

La tanto attesa riapertura dei ristoranti e delle altre attività commerciali in tutta Italia è arrivata dopo il via libera del governo con l’ultimo dpcm e il protocollo che impone vincoli stringenti per far mantenere le distanze di sicurezza. Nel testo nazionale, però, c’era una deroga proprio su questo tema, considerando quanto potesse apparire inutile applicare questa disposizione per quel che concerne i familiari e le persone che, quotidianamente, vivono sotto lo stesso tetto. Insomma, tenere distanti al tavolo persone che ogni giorno vivono insieme, sarebbe stato un controsenso. Ma la riapertura dei ristoranti in Lombardia sta avvenendo in maniera differente.



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Rispetto a quanto deciso con l’ultimi dpcm, infatti, salta la deroga per i familiari che, dunque, non potranno sedere a meno di un metro di distanza l’uno dall’altro nei tavoli dei ristoranti in Lombardia. C’è un’unica eccezione, quella riservata ai minori di sei anni e alle persone autosufficienti che, invece, potranno stare sedute vicino ai propri familiari per ovvi motivi.



Ristoranti in Lombardia, la distanza anche tra i familiari

Leggiamo quanto scritto nell’ordinanza firmata da Attilio Fontana e datata 17 maggio.

Sparisce, dunque, la deroga prevista dal dpcm che consentiva ai familiari di poter stare seduti al tavolo di un ristorante senza la necessità di distanziamento di un metro l’un dall’altro. Fatta eccezione per i figli (ma solo fino ai sei anni) e le persone non autosufficienti.

(foto di copertina: da Pixabay)