La decisione di virare verso Minorca era stata definita «incomprensibile», ma non del tutto esclusa. Sembrava infatti che Open Arms stesse prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi di navigare verso Minorca e accettare il porto sicuro offerto da Madrid. Invece, la condizione posta alla offerta rilanciata dal ministro Danilo Toninelli era imprescindibile: la Open Arms non va da nessuna parte, al massimo si trasbordano i migranti.
Danilo Toninelli aveva colto al balzo l’offerta del porto sicuro a Minorca arrivata dal governo Spagnolo, aggiungendo che avrebbe messo a disposizione navi della Marina Militare italiana per scortare nel viaggio verso il porto iberico la nave Ong Open Arms, che batte bandiera spagnola. Il piano a cui si stava lavorando al Viminale verteva proprio su questo, ricalcando quanto fatto per la nave Aquarius e i suoi 197 migranti nel giugno 2018. Ma stava facendo i conti senza l’oste. Perché dietro a quel «incomprensibile» di Open Arms c’era un “inaccettabile”. Il capomissione Riccardo Gatti aveva evidenziato poco dopo che sarebbe costato meno trasportare i migranti in aereo. «abbiamo fatto un calcolo –aveva dichiarato Riccardo Gatti – abbiamo provato ad affittare un aereo che da Catania porterebbe le persone a Madrid: un Boeing per 200 persone viene 240 euro a passeggero». Aveva anche aggiunto che la nave non poteva affrontare un viaggio del genere, di «590 miglia e tre giorni di navigazione in condizioni metereologiche peraltro avverse». E proprio per queste ragioni, alla fine è scattato il “no”. «Noi in queste condizioni in Spagna non ci andiamo, né con 20 né con 10 persone a bordo» aveva dichiarato la nave Ong, «se Italia e Spagna vogliono trasbordare le persone con i loro mezzi, noi collaboreremo e loro li portino dove vogliono. Ma noi da qui non ci muoviamo». E questa mattina un altro migrante si è gettato in acqua nel disperato tentativo di raggiungere Lampedusa a nuoto.
E così, si aggiunge un altro giorno al tragico viaggio dei migranti a bordo, ora ridotti a 98 dopo che altri sono stati fatti sbarcare per motivi sanitari. E chissà se vedono i tweet che stanno decidendo delle loro vite: sicuramente vedono un’isola così vicina eppur irraggiungibile per loro, mentre altri barchini passano sotto il loro sguardo, arrivando a toccare quella terra che che li osserva a una manciata di onde.
Giorno 19.
Notte delirante e un uomo in acqua.
Prima un'evacuazione medica urgente, poi questa mattina un uomo si è gettato in acqua cercando di raggiungere la terra davanti a lui. Nel mezzo, un donna con atacco di panico.
La situazione è disperata.
Mancano le parole. pic.twitter.com/bxHxqjcTnn— Open Arms IT (@openarms_it) August 20, 2019