I presidi avvertono la Raggi: «Con tutti questi rifiuti, lunedì non riapriamo le scuole»

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A rischio il ritorno tra i banchi a Roma il prossimo 7 gennaio

Il 7 gennaio, storicamente, segna una cesura importante nel mondo della scuola. La prima parte dell’anno va in archivio, mentre inizia la seconda, una discesa verso gli scrutini e verso gli esami. Ecco perché chiudere le scuole proprio il 7 gennaio, per di più a causa dei tanti rifiuti che invadono le strade di Roma, è un segnale che rappresenta un simbolo. I presidi hanno avvertito la sindaca della Capitale Virginia Raggi: senza una svolta sulla raccolta dell’immondizia davanti ai cassonetti, la scuola rischia di non riaprire.



Rifiuti a Roma, l’emergenza potrebbe far chiudere le scuole

Troppo forte il rischio di emergenze sanitarie. Le strade traboccano di rifiuti, ostaggio di topi e gabbiani che, com’è noto, sono da sempre portatori di malattie anche in forma epidemica. L’Ama, che si occupa della raccolta dei rifiuti nella Capitale, non riesce a far fronte all’emergenza. Complice anche la chiusura del Tmb Salario, in seguito all’incendio che l’ha distrutto, e dopo aver assicurato che per un breve periodo di tempo i rifiuti sarebbero stati smaltiti da comuni e regioni limitrofe, adesso Roma fa i conti con l’ordinaria amministrazione.

Che significa, in sostanza, troppi rifiuti e uno smistamento troppo lento. Il tutto aggravato dalla produzione più alta del normale di spazzatura nel corso delle vacanze di Natale. L’Associazione Nazionale dei Presidi, nella giornata di ieri, ha scritto una lettera a Virginia Raggi: se la situazione non dovesse migliorare nelle prossime 48 ore, allora i dirigenti scolastici saranno costretti a chiudere i cancelli dei loro istituti.



La lettera dei presidi alla Raggi sui rifiuti a Roma

Mario Rusconi, responsabile della sezione Lazio dell’associazione dei Presidi, dice che il problema dei rifiuti è di natura sanitaria: «A rischio – dice – ci sono soprattutto le scuole elementari e quelle dell’infanzia perché la popolazione scolastica è composta da bambini molto piccoli». Ma non c’è solo l’emergenza sanitaria: quello dei rifiuti è anche un problema di educazione. «Tutti i giorni – scrivono i presidi alla Raggi – educhiamo i nostri studenti al rispetto per la città e al decoro, alla cura per il bene pubblico, che poi vedono puntualmente infrangersi dalle aule e dai portoni delle scuole, attorno a queste pattumiere a cielo aperto».

FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI