È possibile che le recensioni delle candele profumate su Amazon rispecchino l’andamento di Omicron?

Categorie: Fact Checking

Si tratta della sovrapposizione dei dati su pandemia e recensioni delle Yankee Candle su Amazon fatta da due studiosi che, però, non ha valenza scientifica

Ci sono almeno un paio di studiosi che hanno collegato l’andamento delle recensioni Amazon Yankee Candle e Omicron. C’è da puntualizzare, però, che sono stati loro stessi a specificare di non prendere troppo sul serio lo studio che va a unire il coronavirus e le recensioni negative delle candele profumate su Amazon. Il punto sarebbe, secondo la sovrapposizione dei dati, che le recensioni negative del prodotto rispecchierebbero l’aumento dei casi arrivando anche a prevederlo. Una di quelle notizie assurde e curiose che sicuramente fanno il giro del mondo ma la verità è che questo non può essere definito uno studio scientifico e a dirlo sono gli stessi professionisti che hanno ipotizzato la correlazione.




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La storia del legame tra Yankee Candle e Omicron

Attorno a dicembre 2021 si registrato un picco di recensioni negative sulle Yankee Candle e, in particolare, sull’assenza di odore. Riportiamo un paio di esempi – così come ha fatto Businessinsider -: «Ho comprato questa candela prima, e la fragranza riempiva la stanza. Questa ha a malapena un profumo. Boo», (recensione del 20 dicembre); «Nessun profumo, a meno che non ci si butti a faccia in giù nel contenitore di vetro. L’ho bruciato per otto ore e, ta-da, nessun profumo», (recensione del 19 dicembre).



L’anosmia, ovvero la perdita dell’olfatto, è uno dei sintomi più noti associati al coronavirus. L’aumento di recensioni negative che parlano dell’odore che non si sente a livello nazionale e il fatto che le recensioni sulle migliori candele profumate di Amazon siano scese di circa una stella tra gennaio 2020 e novembre 2020 – come sostiene Kate Petrova, ricercatrice del Bryn Mawr College – potrebbero implicare una correlazione col Covid.

Le precisazioni per la correlazione che non c’è

Anche Nick Beauchamp – assistente di scienze politiche presso la Northeastern University, che ha condiviso su Twitter il grafico che segna l’aumento delle recensioni relativo all’assenza di odori – ha segnato un forte picco negli Stati Unti attorno a dicembre, quando Omicron ha segnato una nuova ondata di casi nel paese. Va chiarito, però, come gli stessi studiosi che hanno notato questa correlazione – sia Beauchamp che Petrova – abbiano sempre sottolineato come questi dati non vadano trattati come un’evidenza scientifica.

«Ad ogni modo – scrive Beauchamp su Twitter in seguito alla pubblicazione degli schemi – non prenderei tutto questo troppo sul serio. Anche guardando le percentuali, sembra esserci un’impennata stagionale di recensioni “nessun odore” ogni inverno».