Non si salva Radio Radicale, il Senato approva la mozione presentata da Lega e M5S

Categorie: Attualità

La mozione proposta dal Carroccio con riformulazione è passata con 138 sì, 45 no e 57 astenuti. Vito Crimi: «Nessun rinnovo senza una legge»

L’aula del Senato ha approvato la mozione di maggioranza sottoscritta da Lega e Movimento 5 Stelle e poi riformulata sul caso Radio Radicale, con 138 voti a favore – tutti Lega e Movimento 5 Stelle – , 45 contrari (Pd e Leu) e 57 astenuti di Forza Italia, FdI e Sel. Non verrà quindi rinnovata la convenzione, che sarà subordinata ad una gara. Vito Crimi: «Non è possibile ad oggi procedere con un rinnovo in assenza di una legge».



Non si salva Radio Radicale, il Senato approva la mozione presentata da Lega e Movimento 5 Stelle

Tutte le mozioni presentate dalle opposizioni per il salvataggio di Radio radicale sono state respinte. A passare è stata la mozione di maggioranza che chiede si arrivi ad una normativa per assegnare il servizio svolto da Radio Radicale tramite gara. Nella riformulazione del testo viene richiesto anche che si «disciplini anche il periodo transitorio fino al completo espletamento della gara».  Proprio su questo punto è intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Vito Crimi che in Aula ha chiarito l’impegno a realizzare «nel più breve tempo possibile, nell’ambito parlamentare, una legge per fare ciò». Crimi ha anche respinto le polemiche sulla chiusura della radio: «Voglio rappresentare un dato oggettivo: nell’anno 2019 Centro produzioni Spa ha ricevuto un intervento pubblico pari 9 milioni di euro a fronte dei 12 milioni percepiti negli anni precedenti – ha continuato durante il suo intervento Crimi –  Quindi non accetto l’accusa che quest’anno si sta affamando Radio Radicale». Crimi ha sottolineato che il servizio pubblico svolto da Radio Radicale «è esclusivamente limitato alla trasmissione delle sedute parlamentari, il resto è altro», evidenziando come sia quello «l’oggetto della convenzione» che in 25 anni non è mai stato cambiato. «Ben venga un governo che ha portato un cambiamento» ha concluso Crimi scandendo con enfasi la parola “cambiamento”.

(credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)