Una raccolta firme di parlamentari M5S contro Luigi Di Maio, con l’obiettivo di ridimensionare gli ampi poteri del capo politico, oggi anche vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro. A parlarne è oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo di Luca De Carolis che racconta il malcontento di una parte degli eletti grillini alla Camera e al Senato per la scarsa condivisione delle scelte. L’iniziativa di deputati e senatori punta alla modifica degli statuti dei gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama e togliere potere a Di Maio restituendo ai gruppi il potere di nominare i propri organi.
LEGGI ANCHE > Salvini minaccia di chiudere le frontiere terrestri
Come spiega Il Fatto, in base alle regole attuali «l’assemblea ratifica a maggioranza assoluta dei propri componenti la nomina del presidente del gruppo proposta dal capo politico». Lo stesso capo politico può revocare il presidente e «proporgli i nomi del direttivo». La raccolta firme è anche un modo per mettere in discussione la leadership di Di Maio, al quale anche molti fedelissimi starebbero suggerendo di delegare e di accettare una struttura in grado di agire al suo fianco. In questo modo nel Movimento 5 Stelle ci sarebbe un organo di coordinamento ampio, di una decina di persone, a fare da cerniera tra i vertici e i parlamentari. Di Maio non sarebbe però disposto a piegarsi e vorrebbe continuare ad appoggiarsi su parlamentari e referenti sul territorio di sua stretta fiducia. La partita è aperta.
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / GIUSEPPE LAMI)