I siti che ti truffano quando compri online

Categorie: Attualità

E-commerce: uno o più furbetti stanno giocando da mesi a nascondino con le forze dell'ordine e continuano a truffare decine di clienti. Attenti ai bonifici a persone fisiche

Siti che nascono e muoiono in serie e che purtroppo funzionano. La ricerca online di un televisore è stata l’occasione per scoprire una scia di truffe lasciata da qualche intraprendente che ormai da un anno apre e chiude siti di e-commerce dedicati ad elettronica ed elettrodomestici mietendo centinaia di vittime.  I siti hanno tutti il medesimo layout e buona parte dei contenuti in comune, in particolare la parte relativa ai pagamenti e il fatto di offrire prezzi sotto la media e nessuna spesa di spedizione per numerosi prodotti, che però dopo il pagamento non arrivano mai. Risalendo a ritroso tra forum e articoli dedicati alla truffa in passato, ho potuto ricostruire un elenco sicuramente parziale dei siti interessati: miotech.it (chiuso), gotronic.it (chiuso), go-shopping.it (chiuso), mistertop.it (chiuso), hitronic.it (chiuso), fermalacrisi.it (chiuso), quattroclick.it (chiuso), megabigshop.it (chiuso), cornertech.it (chiuso), jackshop.it (attivo), mediatechstore.it (attivo) e eletroniccenter.it (attivo). Almeno un paio di “filoni” con modalità simili, se non identiche, con due gruppi d’utenti che si ritrovano a discutere della stessa esperienza all’insaputa l’uno dell’altro ed è facile che non finisca qui.



LA STRANEZZA  – Proprio gli ultimi due avevano attirato la mia attenzione, offrendo i prezzi più bassi sul mercato per un paio di prodotti di mio interesse. La presentazione simile delle due aziende non era un buon viatico, ma quando mi sono imbattuto nel testo identico delle condizioni di pagamento, il sospetto è diventato una certezza. Recitano infatti all’unisono:

MediaTechStore.it, marchio registrato del GruppoAeroBazar S.r.l. ha deciso di accettare sul proprio portale solo ed esclusivamente pagamenti tramite bonifico bancario. Questo per mantenere un rapporto diretto con il cliente senza intermediari finanziari di sorta e per mantenere i costi di gestione ordini e quindi del materiale in vendita verso un target piu basso rispetto alla nostra diretta concorrenza.



InoltrE grazie aLla nuova normativa  PSD europea i bonifici effettuati su circuito internazionale SEPA (circuito di cui si avvalgono tutte le banche italiane) vengono accreditati entro 24 ore, mantenendo dunque la  gestione e la consegna degli ordini in una tempistica veloce e quantomai efficiente verso il cliente finale.

Identico a parte i refusi su Jackshop.it



jackshop.it, marchio registrato del Gruppo Manny S.r.l. ha deciso di accettare sul proprio portale solo ed esclusivamente pagamenti tramite bonifico bancario. Questo per mantenere un rapporto diretto con il cliente senza intermediari finanziari di sorta e per mantenere i costi di gestione ordini e quindi del materiale in vendita verso un target piu basso rispetto alla nostra diretta concorrenza.

Inoltra grazie alla nuova normativa  PSD europea i bonifici effettuati su circuito internazionale SEPA (circuito di cui si avvalgono tutte le banche italiane) vengono accreditati entro 24 ore, mantenendo dunque i tempi di  gestione e consegna degli ordini in una tempistica veloce e quantomai efficiente verso il cliente finale.

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LE DENUNCE – A quel punto non è stato difficile rintracciare un articolo che parla della truffa e tracciare online le lamentele dei truffati, dalle quali si evince che i truffati sono centinaia e che le forze dell’ordine sono state da tempo allertate da numerose denunce e sono già passate all’azione, almeno a sentire chi riferisce di essere stata rassicurata dai carabinieri che avrebbero sequestrato un conto bancario con diversi soldi. Tuttavia l’autore o gli autori della truffa non sembrano impressionati e pare che continuino imperterriti, visto che i siti continuano a sbocciare senza soluzione di continuità e visto che le ultime lamentele sono recentissime.

DOVE FINISCONO I SOLDI –  Un utente accorto dovrebbe insospettirsi del fatto che alla fine di tutto il gioco il compratore è invitato ad effettuare un bonifico intestato a una persona fisica (diversi conti intestati a persone diverse nel caso) e non a una società, a volte su una carta Postepay o un conto presso la filiale di Napoli delle Poste Italiane o ancora del  Monte Paschi di Siena filiale di Qualiano (NA) secondo le segnalazioni dei truffati. L’interrogazione dei WHOIS dei siti offre un panorama impietoso di nascite recentissime e di morti improvvise e forse è bene ricordare che questo genere di controllo è fondamentale per stabilire l’età del sito a prescindere dalle dichiarazioni in home page, che in questi casi sono accompagnati da riferimenti verosimili a ditte realmente esistenti, messi sui siti a far fede insieme ai loro numeri del registro della camera di commercio o a quello dell’iva, ovviamente all’insaputa dei legittimi titolari.

NO PAURA, SI PRUDENZA – Oltre a non pagare mai su conti correnti intestati a persone fisiche, è bene diffidare dei siti che non espongono in bella vista uno o più numeri telefonici, che non offrono alternative (o la offrono con un sovrapprezzo) al bonifico o al vaglia postale quando non si è sicuri della loro reputazione, se non addirittura della loro esistenza. Ogni giorno nascono imprese nuove nel campo dell’e-commerce, ma quelle serie non cercano di accreditarsi solo con una politica di prezzi aggressivi, bensì offrendo al cliente garanzie e riscontri che necessariamente devono andare al di là di quello che appare sulla home page dei siti. Non ci si può e non ci si deve accontentare dell’immagini d’impiegati sorridenti o di magazzini pieni di merci, per esempio la “squadra” di jackshop.it sembra proprio presa dall’incolpevole sito mpm.it, che appartiene a uno studio di commercialisti, mentre quella di mediatechstore.it sembra rubata alla PR Sud s.r.l., che si occupa di pneumatici.

TRUFFA SERIALE – Sembra evidente il ricorso al riciclo di uno schema che funziona, il template è sempre quello (a volte anche il favicon o l’hosting su godaddy.com) e viene arricchito di volta in volta di materiali, testi, foto, loghi e dati raccattati in giro. Un mix facile da raccogliere e da replicare all’infinito per numerosi siti, solo di recente abbandonato dopo che era diventato fin troppo riconoscibile, come nel caso del più recente eletroniccenter.it  in , anche perché l’azione della giustizia finora si è rilevata incapace d’impedire il proliferare di questi siti e la loro permanenza in rete per mesi, tempo più che sufficiente a truffare moltissimi clienti e a seminare il panico tra gli utenti meno accorti dell’e-commerce. Gli unici antidoti conosciuti a truffe del genere sono prudenza e circospezione, prima di mandare soldi a qualche venditore poco conosciuto è bene fare almeno qualche controllo elementare, come ad esempio infilare in un motore di ricerca il nome del sito insieme alla parola truffa; se ci sono truffati online, ci saranno anche truffati che si lamentano delle loro disavventure e che cercano di diffondere l’allarme.

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