Quelli che curano il cancro con il bicarbonato e altre miserabili storie

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Ouverture, David Gramiccioli, Massimo Mazzucco e le tecniche più comuni di propagazione di una bufala




La trasmissione Ouverture di David Gramiccioli, in onda su Radio Ies, oggi ospita un’intervista a Massimo Mazzucco, che viene presentata dal conduttore su Facebook con queste sobrie parole:



Il dottor Tullio Simoncini, quello che cura ( semplificazione per i dotati d’intelletto ) il cancro con il bicarbonato . Mi dice che vuole contattare personalmente i pazienti che sono guariti grazie alla cura Simoncini e fare dei video con i quali raccontare queste storie al mondo intero . Promessa mantenuta.
Ieri, giovedì è il giorno in cui il mio giornalista investigativo preferito Massimo Mazzucco interviene in radio , passa un saluto per il dottor Simoncini , fugace come le speranze di Maurizio che torna tuttavia a crederci di poter vincere la durissima lotta contro il cancro proprio grazie al medico viterbese e alla sua cura .
E’ sempre giovedì, lo stesso di ieri e mi linkano in skype un articolo preso da Giornalettismo e scritto da un tal John , sembrerebbe giornalista per passione , ma a tempo pieno di sicuro fa il poliziotto , dicono sia di Bari , il nome lo tradiva in partenza … John , tipico nome barese .

Un po’ confuso, il discorso. In realtà l’articolo di John parlava soprattutto di altro, ovvero di una querela di Intersos a Mazzucco che però non gli è stata notificata perché il querelato, dopo aver raccolto denaro attraverso il suo sito per la difesa in tribunale, risultò trasferitosi a Parigi. E allora, animati da spirito autenticamente precisatorio, decidiamo di raccontare per bene quella storia, che nell’articolo di John Battista – americano di nascita e italiano per amore, e oggi sostituto commissario in servizio presso la Squadra Mobile di Bari e segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia – era rimasta un po’ in sordina. E’ una storia brutta, condita da una morte e una condanna in primo grado per omicidio colposo. E i morti non si dimenticano facilmente.



SEMPLIFICHIAMO UN PAR DI PALLE – Dovete sapere, ad esempio, che il complottista e il truffatore, d’abitudine, non mentono: semplificano. Quando loro dicono che il cancro si cura via email con il bicarbonato, lo dicono. Poi, quando arrivano le condanne penali, affermano che stavano “semplificando”. Ma semplificare la morte dimenticandosela, qualche volta, è complicato. E allora cominciamo senza semplificare: Tullio Simoncini è un ex medico radiato dall’Ordine e condannato per frode e omicidio colposo. Il suo caso ha avuto una alta rilevanza mediatica perché è stato oggetto persino di un paio di servizi di Striscia la Notizia, firmati dal l’inviato Jimmy Ghione, in cui si parla di un medico radiato per aver usato il bicarbonato allo scopo di curare il cancro. La condanna per omicidio, scriveva all’epoca il Corriere della Sera, venne comminata: “per aver provocato la lacerazione dell’ intestino a un malato terminale. Sedici mesi, inoltre, l’ imputato dovrà scontarli per aver truffato due pazienti insieme al fratello Angelo, anch’ egli medico. Il giudice ha invece assolto Simoncini dall’ accusa di aver determinato la morte dei due malati raggirati, con la formula «perchè il fatto non sussiste». Sessantamila euro la provvisionale assegnata ai congiunti che si sono costituiti parti civili”.

COSA E’ SUCCESSO – Racconta ancora il Corriere:

Il primo caso finito nell’ inchiesta del pm Giuseppe Andruzzi è quello di Massimo Civetta, uno degli ideatori di Radio Globo, ucciso a 34 anni da un carcinoma all’ intestino. Un tumore scoperto in ritardo, un calvario da un ospedale all’ altro finchè, raccontano Di Feo e Drogheo, legali dei familiari, «i medici alzarono le mani». Fu allora che i Civetta, disperati, si rivolsero a Simoncini. E l’oncologo, in cambio di 400 euro, tentò il miracolo: con un’ iniezione a base di bicarbonato di sodio, miscelato ad acqua, perforò la massa tumorale. L’ effetto non fu quello sperato: la sera dopo, 8 febbraio 2002, il giovane morì con l’ intestino perforato, tra dolori lancinanti. «Anche la consulenza della procura – spiega il difensore del medico, l’ avvocato Cesare Piraino – non ha escluso che la lacerazione sia stata prodotta dal cancro. Purtroppo a Civetta restavano pochissimi giorni di vita, c’ era un’ emorragia in corso fin dal 6 febbraio. I nostri consulenti hanno sostenuto che era impossibile perforare l’ ansa intestinale con l’ ago utilizzato da Simoncini, un ago di tipo comune, acquistato in farmacia, lungo soltanto tre centimetri».

E spiega:

Poco tempo dopo, le altre due vittime: Maria Grazia Canegrati, di Milano, uccisa il 1° marzo 2002 da un adenocarcinoma, e Grazia Cicciari, di Milazzo, morta il successivo 15 novembre per un tumore ai polmoni. Sono i due casi che hanno fatto guadagnare a Simoncini l’ assoluzione dall’ accusa di omicidio colposo, ma il giudice ha condannato il medico, insieme al fratello, per truffa aggravata. La perizia collegiale, secondo l’ avvocato Piraino, «ha escluso che la cura abbia determinato il decesso delle pazienti», ma ciascuna di loro ha speso circa 7.500 euro per l’ inutile cocktail di acqua e bicarbonato somministrato nella clinica «Madonna della fiducia», all’ Appio, dove Simoncini faceva ricoverare i malati terminali che si affidavano alle sue mani.

IL CANCRO E’ UN FUNGO? – Il cancro è un fungo, oppure i funghi aiutano il cancro a vivere meglio? Per la risposta ci affidiamo non a un sedicente santone spuntato nell’internet a propagandare balle di cui non capisce niente non essendo un esperto, ma a un medico non radiato dall’Albo, Salvo Di Grazia: “Chirurgo, ginecologo, lavoro in un ospedale pubblico”, dice presentandosi sul suo blog, dove tra le altre cose ospita un elenco dei regali ricevuti dalle case farmaceutiche:

– 2 blocchetto di post-it – 1 contenitore da tavolo in cartone di post-it – 16 penna in plastica con il nome di un farmaco – 1 astuccio “porta pillole contraccettive” in similpelle – 2 agenda tascabile: 2010, 2011 – 3 confezione di salviettine disinfettanti – 1 portachiavi in plastica con nome di un farmaco – 1 flacone di liquido disinfettante per le mani – 8 blocchetti di carta per appunti – 2 pennetta USB con scheda tecnica di farmaco – 1 calendario da tavolo 2011

(tanto per spiegarvi il carattere). Di Grazia oggi ha piacere di parlare della storia che lo lega a Simoncini, anche se avverte che da quando ha cominciato a farlo gli accadono fatti strani: “Ricevo minacce via mail, via lettera (non dai personaggi che cito nel mio blog). Spesso si tratta di sostenitori di quelle teorie, che mi gridano di smetterla di criticarle. Una volta mi è capitato persino di trovarmi ad essere pedinato, nell’ospedale in cui lavoro”. Al telefono chiediamo a Di Grazia perché si è interessato del caso Simoncini. “Grazie a Massimo Mazzucco. Ho visto tre anni fa su Luogocomune.net un video dove si affermava che era possibile curare il cancro via email, presentando il caso di una paziente che si era rivolta a Mazzucco ed era guarita”. Spinto da curiosità professionale, insieme a un collega comincia a visionare il filmato e poi a studiare il caso. In breve apprende che la storia è falsa, e ha l’ardire di scriverlo sul forum del sito di Mazzucco. Il risultato? “Mi ha bannato immediatamente dicendo che non tollerava chi parlava male della teoria di Simoncini. Questo provocò una rivolta tra i suoi utenti, con alcuni che abbandonarono il forum per protesta vista la palese assurdità della decisione. A quel punto ho deciso: ho creato un blog, Medbunker, e mi sono dedicato alla confutazione sistematica delle balle di Simoncini”.

 

LA TEORIA DEL BICARBONATO – Ecco la sua descrizione della teoria di Simoncini:

Simoncini ha teorizzato che la causa unica e necessaria di tutti i tumori (maligni e benigni) è la CANDIDA ALBICANS un fungo presente in tutti gli ambienti terrestri ed anche normalmente nel nostro organismo. La candida sarebbe la causa anche di altre malattie quali il diabete, la psoriasi e la sclerosi multipla.

Ed ecco il pensiero di Simoncini sul cancro:

Le metastasi sarebbero colonie di funghi che si staccano dalla colonia principale per essere trasportate a distanza. L’ex medico però non spiega come possa fare una colonia di candida ad entrare in un vaso sanguigno per essere trasportata a distanza. Le attuali conoscenze sulle neoplasie invece spiegano benissimo, anche se non completamente, quali sono i principali meccanismi di diffusione dei tumori.
L’ex medico dichiara di poter guarire con il bicarbonato circa il 90% dei malati (ha anche dichiarato di poter curare il 99% di malati non terminali) che ricorrono a lui. Solo i tumori alle ossa e quelli ematici risponderebbero male alla sua terapia. In diverse occasioni ha affermato di curare in un giorno o in pochi giorni al massimo, molti tumori maligni. Paragona l’azione del bicarbonato a quella dell'”acqua calda sul ghiaccio”.

E LA PRASSI – A parte che non è vero che quella malattia è sempre presente in chi ha il cancro, per sua stessa ammissione Simoncini ha dichiarato di non aver mai cercato la candida nei tumori e non ha mai pubblicato dati scientifici o statistici sui risultati ottenuti:

E già questo dovrebbe concludere un dibattito che va avanti da anni. E soprattutto, viene a rispondere a chiunque, poniamo il caso, mettiamo che, nella misura in cui, venga in mente di dire che qui si stava parlando per semplificazione. Simoncini ha ammesso di aver praticato la propria cura con l’intenzione di curare un paziente (malato terminale), ha preteso di essere pagato per delle iniezioni di bicarbonato di sodio: ovvero qualcosa che, direbbero i nemici delle multinazionali senza se e senza ma, “esiste in natura e non può essere brevettato, quindi le aziende farmaceutiche ci perdono, se funziona”. A parte che tutto ciò non è vero:

E’ vero infatti che non è brevettabile una sostanza esistente in natura ma lo è il suo “uso” particolare. Non si può brevettare il salice ma il suo uso come antifebbrile sì (vedi Aspirina), non si può brevettare il profumo di un fiore ma il suo uso come deodorante per ambienti sì. Il bicarbonato come anticancro (se realmente funzionante) si potrebbe brevettare senza problemi. Proviamo ad immaginare i guadagni stratosferici dell’azienda che, brevettando la cura per il cancro, venderebbe miliardi e miliardi di confezioni di bicarbonato, anche ad un prezzo bassissimo. Ulteriore prova della falsità di questa informazione è che vi sono anche dei farmaci chemioterapici che derivano direttamente dalla “natura”, come la Vinblastina e la Vincristina (dalla pervinca, un fiore) o il Taxolo che deriva dal tasso (un arbusto). Brevettati, venduti, usati, anche se “naturali”.

Anche se lo fosse, che le multinazionali del farmaco siano cattive e per questo osteggino il bicarbonato come cura anticancro è un’affermazione priva di prove a sostegno. Il fatto che, nonostante si trovi in natura, invece qualcuno si sia fatto pagare bei soldi per somministrarlo a due malate è invece provato davanti a un tribunale della Repubblica. Il resto sono chiacchiere. E le chiacchiere, si sa, se le porta via l’etere.

PAROLE, PAROLE, PAROLE – Di Grazia si è chiesto quale fosse il legame tra Massimo Mazzucco, detentore del sito Luogocomune.net, e Simoncini: “Inizialmente pensavo fosse zero, poi mi sono reso conto che il webmaster del sito del “medico” era Mazzucco stesso. E’ anche strano che la mail con cui si invitava chi fosse interessato alla cura del bicarbonato a scrivere una mail che portava il suo nome e cognome”, anche se questo può voler tutto e niente. “Poi il libro che Mazzucco ha scritto, nel quale presentava uno dei casi di Simoncini, con tanto di Dvd. Quando qualcuno gli chiese conto del legame, sul suo forum Mazzucco non smentì di aiutare Simoncini: ‘che male c’è?’, rispondeva. Dopo tre giorni dalla presentazione pubblica nel forum dell’obiezione, però, il sito di Simoncini è stranamente scomparso”. E’ importante anche notare le date. Il sito di Mazzucco data l’articolo intitolato “Cura il cancro via email” 28 gennaio 2009. Simoncini era stato condannato per omicidio colposo e truffa il 21 maggio 2006.

IL MALE E LA CURA – La cura, sempre secondo l’ex medico romano, sarebbe il bicarbonato di sodio per quasi tutti i tumori, tranne che per i melanomi cutanei, dove sarebbe indicata la tintura di iodio. Spiega Di Grazia:”A questa conclusione l’ex medico sarebbe giunto osservando che il mughetto (infezione provocata dalla candida nel cavo orale) dei bambini viene facilmente risolto con applicazioni di bicarbonato. Simoncini non ha mai sperimentato scientificamente questa teoria. Non esistono studi scientifici che provano che il bicarbonato possa curare un tumore”. Anche se c’è chi potrebbe contestare questa conclusione presentando questo link dell’ISS, dove si dice:

Anche il bicarbonato assunto per bocca potrà rientrare fra le nuove terapie anti-tumorali, utilizzato in Florida dal professor Robert Gatenby del Dipartimento di oncologia integrata al Cancer Center di Tampa.

Ora, a parte che anche ad occhio assumere qualcosa per bocca è diverso dalla puntura (e figuriamoci dal catetere), e quindi anche il più incompetente (ma dotato di spirito critico) tra gli incompetenti avrebbe qualcosa da ridire a prima vista, qualche tempo fa in un articolo di Repubblica che tirava in ballo la questione del bicarbonato venivano citate le parole del dott. Stefano Fais, direttore del reparto farmaci antitumorali del Dipartimento del farmaco dell’Istituto superiore di sanità. Qui abbiamo una bella precisazione delle sue parole:

Come spiegato nella risposta alla precedente domanda il nostro approccio,per quanto possa sembrare simile, ha poco o nulla a che fare con quello di Simoncini. Purtroppo la giornalista di Repubblica ha voluto usare una mia dichiarazione pubblicata su un comunicato ANSA in maniera sensazionalistica e fuorviante. E’ vero che nelle mie dichiarazioni si parla di uno studio clinico che si sta svolgendo presso l’Ospedale di Tampa Florida, che usa il bicarbonato somministrato per bocca e che sembrano esserci risultati interessanti, e che parte di questi risultati sono stati presentati durante il Simposio della International Society for Proton Dynamics in Cancer, ispdc (www.ispdc.net), ma non ho mai e poi mai detto che il bicarbonato potrà sostituire la chemioterapia.
MedBunker: E’ vero che l’ISS sta sperimentando il bicarbonato per curare i tumori?
No.
MedBunker: Quale può essere allora il ruolo del bicarbonato nella cura del cancro?
E’ verosimile che il bicarbonato, se i risultati degli studi clinici americani lo supporteranno, potrebbe rientrare in alcuni protocolli di terapia anti-tumorale.

COME SAN TOMMASO – Ma poniamo il caso che voi siate come San Tommaso, e vogliate vederlo lo stesso all’opera, l’ormai ex dottor Simoncini. A parte l’incidente di percorso della condanna per omicidio colposo, ovviamente. Il medico afferma di aver portato le prove di 35 casi di persone curate con il bicarbonato, e guarite. Diamo di nuovo la parola a Di Grazia, che ha verificato alcune di queste storie, raccontate in video:

In particolare in alcuni video ed in alcune testimonianze presenti sul sito del guaritore romano, ho evidenziato numerose manipolazioni, omissioni, trasformazioni della storia clinica del paziente che fanno sospettare una malafede nella preparazione di queste testimonianze. Alcuni casi dimostrano che il bicarbonato non ha avuto nessun ruolo nella guarigione del paziente, dai referti e dai documenti emergono particolari che parlano di precedenti interventi chirurgici o completa rimozione del tumore e così via. Il bicarbonato è stato fatto alla fine delle cure tradizionali e Simoncini gli ha dato un ruolo che in realtà non ha. I casi giudicati falsi sono quelli dove la storia del paziente è stata totalmente stravolta o manipolata: non c’era più o non c’era mai stato un tumore, i referti parlano di malattie non tumorali, sono state scambiate TAC o lastre o referti istologici o i pazienti erano già guariti prima di sottoporsi alle cure di Simoncini, dei veri e propri falsi costruiti ad arte (da Simoncini o da chi ne ha realizzato i video, questo non posso dirlo).

E ha concluso:

Come si può vedere nei casi analizzati, non si tratta di complicate sottigliezze mediche o risultati dubbiosi, si tratta di vere e proprie falsificazioni, sostituzioni di lastre, referti, piccole furberie video, addirittura immagini modificate con programmi di ritocco immagine, tutti in pratica infantili trucchi da baraccone. Quest’uomo, definito “genio incompreso” o “luminare”, non solo propone una teoria errata (e non la dimostra) ma utilizza banali artifici utili a spiazzare chi non comprende le immagini di una TAC, i termini medici o i referti. Il “trucco” dell’immagine TAC sostituita nel caso del tumore epatico ad esempio, è utilizzato anche in un altro caso, quello di un tumore cerebrale. Per mostrare il “miglioramento” delle lesioni, Simoncini utilizza un’immagine TAC diversa da quella iniziale. In pratica mostra la TAC cerebrale ad un livello differente da quello dove si vedevano le lesioni cerebrali in modo da farle apparire diminuite.

Qui c’è il dettaglio di tutte le analisi.
IL CASO PARTICOLARE – Su questo sito internet John Battista – uno che ha il coraggio e la professionalità di verificare le storie di cui parla, non come certi cazzari di nostra conoscenza che non ci teniamo a presentarvi – ha già analizzato uno di questi casi. Il regista Massimo Mazzucco ha presentato sulla Web-TV Arcoiris il filmato di una propria intervista (telematica) a una certa Lorna che vive a Queensland in Australia, con questo commento: “Questa è un’altra paziente curata di recente da Tullio Simoncini da un tumore alla vescica”. La donna spiega la propria esperienza e il regista mostra alcuni referti medici che avvallerebbero le sue dichiarazioni, tradotte nei sottotitoli: “Nel febbraio 2007 mi hanno diagnosticato un cancro alla vescica… erano cellule cancerose di transizione… ero al terzo stadio di una forma di cancro aggressivo, nel corso dell’anno ho fatto delle cistoscopie trimestrali per tenerlo sotto controllo ma nel giugno 2008 mi è stato diagnosticato un carcinoma “in situ”. L’urologo mi disse che avrei dovuto fare della immunoterapia. Ho deciso di non voler le cure convenzionali, e ho deciso di provare la soluzione di bicarbonato di soda di Simoncini. Ho scoperto Simoncini in Internet. Ho fatto due cicli di tre settimane di bicarbonato di sodio, sotto la guida di Simoncini che mi ha seguito via e-mail per l’intero trattamento. Il 28 novembre sono tornata dall’urologo per una cistoscopia di controllo e la mia vescica è risultata libera da qualunque cancro“.

PIU’ CHIARO DI COSI’ – Le parole della donna, da sole, basterebbero a convincere chiunque a riempire la propria vasca da bagno di bicarbonato e a tuffarcisi dentro almeno tre volte al giorno, per scongiurare il rischio di qualsiasi malattia tumorale. Fortunamente il filmato è stato realizzato da Mazzucco e, alla luce delle precedenti esperienze con le tecniche utilizzate da questo regista, è meglio guardarlo con maggiore attenzione. Scaricate la versione ad alta risoluzione, e andate a leggere cosa c’è scritto nei documenti esibiti da Mazzucco. Ebbene, il primo documento, datato 16 febbraio 2007, non è una diagnosi, ma la relazione di un controllo dopo un vero e proprio intervento denominato TURBT. Il particolare tende a sfuggire, anche perché l’attenzione dello spettatore viene sapientemente sviata verso alcune parole manoscritte al di sopra del testo. La relazione (illeggibile nel filmato a bassa risoluzione) spiega che alla donna è stata praticata la TURBT la settimana precedente e “al momento non necessita di alcun ulteriore trattamento“, limitandosi a consigliare i soliti controlli periodici.

ALLA FACCIA DEL BICARBONATO – La TURBT è un intervento di completa asportazione del tumore, eseguito in modo da impedire che cellule tumorali possano staccarsi e attecchire da qualche altra parte generando metastasi. In altre parole, il tumore è stato rimosso con un convenzionale intervento chirurgico, di cui la donna non parla affatto.

Il bicarbonato non ha fatto sparire proprio nulla perché il tumore era già stato asportato. Il secondo documento si riferisce all’ultimo controllo periodico e si limita a confermare che nessun tumore si è riformato. Insomma, siamo in presenza di una bufala bella e buona, che tradisce i trucchi utilizzati per propagandare l’efficacia di cure alternative pseudo-miracolose. Se il regista non avesse commesso l’errore di voler strafare esibendo quei pezzi di carta, non sarebbe stato così semplice smentire le affermazioni della donna.

LA PROVA DEL NOVE – Interessante anche la descrizione effettuata da Di Grazia di un altro di questi casi, che magari può valere, per chi non ha voglia di leggersi la documentazione, come prova del nove:

In un altro caso recente si lascia passare l’idea che una donna sia guarita da un tumore grazie alle cure di Simoncini. Lo dice lei stessa nel suo sito. La donna che si dichiara “documentarista di miracoli” e che realizza film di guarigioni miracolose, appare nell’ennesima testimonianza video nella quale non si hanno tracce di referti, cartelle, documenti o dati di fatto relativi al presunto tumore che l’avrebbe colpita. Dopo la lunga intervista si assiste ad un intervento chirurgico di rimozione del tumore e l’unico intervento del bicarbonato consisterebbe (è quello che si vede nel video) in un lavaggio del campo operatorio alla fine dell’operazione. Non si capisce quindi cosa vorrebbe dire la donna quando afferma: “Quando ho scoperto la cura del cancro con il bicarbonato di soda del dottor Simoncini, sono passata a questo ed ho curato il mio cancro in poche settimane”. Eppure nel video si mostra un’intervento chirurgico che asporta il presunto tumore.

Mostrare una cosa e affermarne un’altra: in altri tempi l’avrebbero chiamata prestidigitazione. O forse un modo nemmeno troppo elegante per pararsi il didietro in caso di problemi legali.

VOGLIAMO ESSERNE SICURI? – Ma se non ci fidiamo, possiamo anche ascoltare quest’altro caso dalla viva voce di Di Grazia, visto quello che ha scoperto: “E’ un caso di guarigione che riguarda un tumore polmonare. Ne ho parlato diffusamente da me. Viene presentato su un sito internet in questo modo:

Ed è un falso clamoroso. Le due immagini sono queste:


Ho spiegato tutto nel mio blog:

Nella parte sinistra (la destra del paziente) della seconda foto (come si vede meglio dalla sovrapposizione delle immagini) l’aspetto del torace destro del paziente è molto diverso da quello che vediamo nella prima foto e questo è normale. Ma nella parte destra (per chi guarda) l’immagine toracica è assolutamente identica, non simile o stranamente molto somigliante, è proprio la stessa. Nove mesi dopo insomma, il torace destro del paziente è totalmente cambiato di aspetto come è normale che sia a prescindere dall’eventuale presenza del tumore, quello sinistro è identico alla prima immagine. La clavicola destra (è quell’osso che nell’immagine diventa una linea chiara orizzontale, in alto, ben visibile nella prima delle due foto affiancate) del paziente addirittura, nella seconda immagine ha cambiato posizione trovandosi addirittura molto più in basso di quella sinistra. Un contorsionista non saprebbe farlo meglio.
Questo vuol dire che il mago del bicarbonato ha usato un semplice programma di fotoritocco (come Photoshop) per modificare la parte sede del presunto “tumore” lasciando identica quella senza alcuna lesione. Si può notare bene in quanto la metà con il “tumore” cambia totalmente mentre l’altra resta identica ed io non ho mai conosciuto una persona che riesca a muovere solo la metà del suo torace mentre l’altra resta più che immobile, congelata.
In pratica ha “cancellato” il tumore sostituendo l’immagine originale con una di un’altra radiografia. Quello che si dice in gergo un “fotomontaggio”.

“Tutto qui”, racconta con un pizzico di delusione il dottore non radiato. “Trucchi ridicoli, fotomontaggi, cose dozzinali. Non stiamo parlando di qualcuno che ha falsificato risultati di analisi di laboratorio o roba del genere, ma proprio di stupidaggini del genere”.

 

THE DOCTOR IS IN – La cosa interessante di tutta questa storia è che Simoncini, in un certo senso, esercita ancora. L’Antitrust lo ha recentamente multato per la vendita del suo metodo via internet per 50mila euro, e gli ha intimato di cessare l’attività. Ma ora il suo sito risulta intestato a una donna, di nazionalità probabilmente dell’Europa dell’Est. In quanto a lui, il suo studio esercita ancora a Roma. E continua, ogni tanto, ad annunciare qualche successo nelle cure del cancro con il bicarbonato. “Per quanto ne so io, però, ha cambiato metodo”, dice Di Grazia. “La sua metodologia nella presentazione dei risultati è questa: se una persona guarisce perché ha subito delle operazioni e insieme ha utilizzato la sua tecnica, comincia ad affermare (o fa scrivere ad altri) che ha vinto un’altra battaglia contro il cancro. Non dice mai se una persona ha subito o no un intervento, per farlo tocca mettersi a verificare rileggendo la storia da capo o interpretando gli scarsi documenti che offre. In questo modo se ne attribuisce il merito fino a prova contraria. Ovvero finché qualcuno non decide di prendersi la briga di andare a verificare quello che c’è scritto nelle fonti o quello che si vede nei video”.

LE IENE PORTANO MALE
– Questo per quanto riguarda l’attività “scientifica”. Per ciò che concerne invece quella “professionale”, Di Grazia ne ha avuto una prova quando l’hanno contattato le Iene per provare a fare un servizio su Simoncini. Dopo aver preso informazioni su di lui, due giornalisti del programma di Italia 1 si sono presentati nello studio dell’uomo, tentando di ottenere informazioni sul suo modus operandi fingendosi dei pazienti. Simoncini ha dichiarato di muoversi in questo modo: chiede ai pazienti di pagare la visita, e poi li invita a farsi operare in Serbia da un medico di sua fiducia, allo scopo di farsi infilare un catetere dal quale il bicarbonato andrà a finire sul tumore, curandolo. “In questo modo” – spiega Di Grazia – “nemmeno si spiega chiaramente cosa succede, e soprattutto è chiaro che il bicarbonato da solo può anche non far nulla di bene, ma nemmeno nulla di male”. In pratica è qualcosa di innocuo, nella migliore delle ipotesi. Peccato che invece venga presentato come una cura, con tanto di falsi casi di guarigione.

IN CONCLUSIONE – Questa è la fine della storia. Tutto quello che avete letto è equilibrato, racconta fatti, non nasconde alcun tipo di verità. Non è però (soltanto) professionale. E’ infatti responsabile: spiega con equilibrio e senza dare troppo retta alla voglia di sarcasmo , e come va ancora, una storia di cui le persone debbono avere memoria. Basandosi su riscontri oggettivi e pareri di esperti, non su infantilismi, isterie e bambinesche manie egocentriche. Un media responsabile questo fa: su alcune questioni, si limita a raccontare i fatti, senza tentare di circuire il lettore con frasi a effetto e patenti di “cazzaro” date a sproposito. Perché il cancro, la vita e la morte sono argomenti troppo seri per pensare di giocarci anche solo con le parole.

AL LETTORE – A chi legge la scelta se credere ai fatti o alle chiacchiere da bar di chi non sa nemmeno di cosa parla. E sulla coscienza di questi ultimi ricadrà, moralmente, la responsabilità di continuare a raccontare frescacce sul bicarbonato che cura il cancro. Finché magari qualcuno finirà per crederci per davvero, a queste cazzate (sì, adesso la parola è giusta). Certo, la responsabilità penale è personale. Su quella morale, magari, si potrebbe anche discutere.

Una piccola nota ad personam in post scriptum, gli estranei sono pregati di non tenerne conto: scrivere questo articolo per me è stato molto difficile, in primo luogo perché prima dell’altro ieri avevo soltanto un’infarinatura del tema, e in secondo luogo per un caso di familiare a me molto vicino in cui la chiemioterapia non ha avuto l’effetto sperato. Eppure, con l’aiuto di chi poteva parlarmi da esperto nel tema, ho cercato di affrontarlo nella maniera più equilibrata possibile. Spero di esserci riuscito. E spero anche di aver comunicato qualcosa a chi ha vissuto esperienze simili alla mia. E’ vero, queste possono farti mettere in dubbio l’efficacia della medicina ufficiale. E maledire il fato. Ma da qui a dare ascolto a gente che non ha nessun credito a livello scientifico ce ne corre. E soprattutto, è sempre meglio ricordare il detto: non metterti a discutere con uno stupido, dopo un po’ la gente tenderà a non notare più la differenza tra te e lui.