Quanto prendono i dirigenti delle autorità di garanzia italiane. E i loro curriculum

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Politici di vecchio corso e persone legate al potere, che riescono ad assicurarsi lauti compensi che superano il limite previsto da Matteo Renzi di 239.000 euro l'anno lordi. Ecco i casi che fanno discutere

Quanto prendono in Italia all’anno i dirigenti, i consulenti ed i collaboratori delle diverse autorità italiane? Su questa domanda negli ultimi mesi la propaganda politica ha combattuto a più riprese spiegando come uno dei problemi del nostro Paese sia rappresentato dai compensi troppo generosi rifilati dallo Stato ai membri della “casta”.



IL TETTO PREVISTO DA MATTEO RENZI – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, un mese fa, su questo tema era stato chiarissimo. I dirigenti statali non possono superare nei compensi il livello del Presidente della Repubblica. Quindi è stato deciso un tetto di 239.000 euro che andrà ad incidere, in qualche caso in maniera cospicua, sugli emolumenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni che secondo la vulgata popolare vengono risarciti dopo eventuali fallimenti politici con una poltroncina di comodo. I cosiddetti “paracadutati”.



Anche gli stipendi dei presidenti e dei componenti dell’autorità garanti saranno “investiti” dal tetto deciso dal governo. Quindi, per la precisione, tutti gli stipendi equiparati prima all’emolumento del primo presidente della Corte di Cassazione (311.000 euro) saranno oggetto della ghigliottina renziana. (il testo del decreto)Vediamo, quindi, una “fotografia” di quella che era la situazione fino a pochi giorni fa.

IL RUOLO DELLA TRASPARENZA – Certo, la sfida è improba anche perché ad oggi in Italia le autorità sono 13. Ed in queste molte sono le persone che lavorano a vario titolo, siano questi dirigenti, funzionari, collaboratori, amministratori. E non tutti prendono cifre mirabolanti. Anzi. A spulciare i dati disponibili sui siti delle diverse autorità nell’area dedicata alla trasparenza, emerge anzi che la maggior parte detiene stipendi tutto sommato ragionevoli o comunque in linea con quelle che sono le retribuzioni medie del mondo del lavoro. Ma questo riguarda solo certe tipologie di soggetti. Ad altri non va poi così male. E per dimostrarlo faremo un’analisi dei principali stipendi e del curriculum di alcuni tra i massimi dirigenti delle diverse autorità. Ricordiamo ovviamente che questi sono compensi lordi.



LA RETRIBUZIONE DI ANTONELLO SORO – Partiamo dal garante per la privacy. Il Presidente Antonello Soro guadagna annualmente 260.986 euro. Il vicepresidente Augusta Iannini 173.990, stessa cifra dei componenti del colleggio, Giovanna Bianchi Clerici e Licia Califano. Il segretario generale Giuseppe Busia invece riceve ogni anno 194.751 euro. A questi soldi però vanno aggiunti gli emolumenti di posizione e di risultato per un totale complessivo di 230.000 euro. Mica male, insomma. Ma si scopre qualcosa di più nel leggere il loro curriculum. Soro è stato deputato, e capogruppo, nelle fila del Pd (prima Margherita) per cinque legislature, dal 1994 al 7 giugno 2012, giorno delle sue dimissioni seguite alla nomina di garante per la privacy. Una nomina, la sua, in quota Area Dem (la componente democratica che fa riferimento a Dario Franceschini), che non mancò di suscitare polemiche. Augusta Iannini è la moglie di Bruno Vespa, di professione magistrato e capo dell’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia.

I COMPENSI DELL’AGCOM – Giovanna Bianchi Clerici invece è stata deputata per la Lega Nord dal 1996 al 2005, fu membro della commissione Cultura della Camera, della Vigilanza Rai e, per la commissione Cultura, relatrice della legge Gasparri. Dal 2005 al 2012 consigliere d’amministrazione della Rai e divenne famosa per aver spinto Viale Mazzini alla realizzazione della fiction «Barbarossa».

Passiamo ad un’altra autorità, quella per le garanzie nelle comunicazioni, ovvero l’Agcom. Il consiglio è composto da cinque persone, un presidente e quattro consiglieri. Il primo, Angelo Cardani, è forte di un compenso lordo annuo di 302.937,12 euro. Gli altri, Antonio Martusciello, Antonio Nicita, Francesco Posteraro e Antonio Preto ricevono invece 272.643,41 euro.

I COMPONENTI – Facciamo anche in questo caso il gioco dei curriculum. Cardani venne nominato da Mario Monti l’11 luglio 2012 dopo una lunga collaborazione in sede europea con l’allora primo ministro. Antonio Martusciello fu una delle primissime anime di Forza Italia nel 1994. Forte di quattro legislature e di un incarico di viceministro del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, è stato Presidente della compagnia aerea Mistral Air, società del gruppo Poste Italiane.

IVASS – Altro ente interessante da analizzare è l’Ivass, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni che ha sostituito sotto il governo Monti l’Isvap. Il Segretario Generale, Corrado Bandinelli, riceve 240.000 euro lordi l’anno. Il consigliere Riccardo Cesari, insediato nel 2013 con scadenza 2019, riceve 264.000 euro l’anno, stessa cifra del collega Alberto Corinti.

 

I CONTRATTI CO.CO.CO – Il Presidente, Salvatore Rossi, non riceve denaro perché il suo compenso è già coperto da quello di Direttore Generale della Banca d’Italia. Fin qui niente da eccepire, così come la scelta di cambiare i contratti a tempo determinato in contratti Co.Co.Co. per i dirigenti. A questo conto vanno poi aggiunti gli stipendi di 12 capiservizio il cui stipendio medio è di 143.820 euro, inferiore al compenso tabellare teorico di 175.043 euro e dei nove capi divisione il cui compenso è di 109.676 euro. E tra i contratti a Co.Co.Co c’è da segnalare quello di Marco Cecchini, responsabile delle relazioni esterne e dei rapporti con la stampa, che riceve 120.000 euro annui. 

AGCM – Quella dell’Ivass è una situazione lineare. Qualcosa di diverso appare invece nello studio dei compensi garantiti dall’Autorità per la Concorrenza nel Mercato, l’Agcm. Il Presidente, Giovanni Pitruzzella, riceve annualmente 311.658,53 euro mentre il componente Salvatore Rebecchini ne guadagna 280.492,68. Il primo è stato nominato nel 2011 ed il suo incarico durerà sette anni mentre il secondo, entrato nel 2009, dovrebbe lasciare nel 2015. Il segretario generale, Roberto Chieppa, guadagna 274.011,38 euro mentre il capo di gabinetto, Filippo Arena, è pagato 223.754,40 euro. Per questi ultimi due viene specificato che non conservano il trattamento economico dell’amministrazione di provenienza. 

I DATI DELL’AEEG – Giovanni Pitruzzella è un avvocato cassazionista che ha iniziato il suo rapporto con la politica come consulente giuridico alla Presidenza del consiglio negli esecutivi Ciampi e Dini, già Presidente della Commissione di Garanzia dell’Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali, venne nominato nel 2013 dal Presidente della Repubblica membro della commissione per le riforme economiche. Roberto Chieppa è stato Presidente dell’associazione consiglieri di Stato. Parlando dell’Aeeg, autorità energia elettrica e gas, il presidente, ingegner Guido Pier Paolo Bortoni, riceve 293.658,95 euro l’anno lordi. I quattro componenti, invece, Alberto Biancardi, Luigi Carbone, Rocco Colicchio e Valeria Termini ricevono 264.293,05 euro.

QUATTRO ANNI D’INCOMPATIBILITÀ – Tuttavia in questo caso è interessante notare una postilla che modifica la percezione della loro attività:

I Componenti restano in carica 7 anni; nel corso del mandato, si applica un regime di incompatibilità con altre attività lavorative esteso anche ai 4 anni successivi la fine dell’incarico.

Al termine dell’incarico risultano incompatibili con altre attività lavorative per i successivi quattro anni. Certo, nei sette anni che restano in carica guadagnano 1.850.051 euro. Ma resta comunque un dato da non sottovalutare così come il fatto che venga sottolineato il valore bipartisan delle nomine.

I COMPENSI DEL CNEL – Per ultimo chiudiamo con quello che è ormai diventato il «mitico» Cnel, ormai additato come lo specchio degli sprechi del nostro Paese. Eppure, tolto il compenso del presidente, il compenso lordo dei consiglieri non sembra poi così elevato, visto che parliamo di 25.633,44 euro lorde annue. Certo, stupisce sapere che i consiglieri che ricevono tale cifra sono 61. E le cose assumono un contorno sicuramente diverso, specie se consideriamo che ogni anno la collettività si trova a sborsare 1.563.639,84 euro.

IL COMPENSO DEI DIRIGENTI E DEL PRESIDENTE – Poi ci sono i dirigenti. Michele Dau guadagna 143.146,03 euro lordi annui. Angela Belli, dirigente di seconda fascia responsabile delle risorse umane, 112.528 euro. Elisabetta Bettini, primo ufficio di supporto agli organi collegiali, 110.293 euro. Larissa Venturi, secondo ufficio di supporto agli organi collegiali, 105.685 euro l’anno. E per finire c’è Antonio Marzano, il Presidente, già parlamentare di Forza Italia per 21 anni, dal 2005 Presidente del Cnel, forte di un compenso annuo lordo di 213.244,56 euro. Cifre e curriculum da far girare la testa, indubbiamente.