Come i SMM di Buondì Motta hanno dovuto fronteggiare la valanga di commenti dopo la pubblicità della fata

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Le risposte continuano sulla scia del gioco di parole con il termine "fata" e non sembrano prendere molto sul serio le accuse rivolte dagli utenti

Una semplice fotografia della situazione. Da qualche giorno, per promuovere la storica brioche Buondì Motta, l’azienda ha proposto la solita campagna promozionale irriverente. Negli spot, mentre una famiglia è riunita per la colazione, compare una fatina che – con una formula magica – cerca di trasformare la brioche secondo il suo gusto. Tuttavia, si fa presente che la brioche è già esattamente realizzata come la fatina richiede ma, nonostante questo, il personaggio fantastico continua con il suo incantesimo, scatenando la reazione dei componenti della famiglia che – in modi diversi a seconda dello spot – schiacciano la fatina, interrompendo bruscamente l’incantesimo.



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Pubblicità Buondì, le proteste che partono dai social network e le risposte dei social media manager



Ovviamente, la pubblicità ha dato adito a una serie di proteste che, partendo dai social network, si sono poi allargate anche ad altri canali comunicativi, raccogliendo l’interesse anche di esperti di comunicazione. La campagna pubblicitaria è stata realizzata dall’agenzia Connexia insieme alla casa di produzione Mercurio e pianificata da PHD Media, sta circolando già da qualche giorno e ha rapidamente fatto il giro dei social. Per questo motivo, diversi utenti hanno avuto modo di esprimere la propria opinione, contribuendo a far diventare l’argomento uno dei più discussi sui social network.

Su YouTube e su Instagram, in modo particolare, si sono registrati diversi commenti negativi: gli utenti hanno ritenuto lo spot caratterizzato da stereotipi di genere (soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione della fata e – per estensione – della donna in generale) e lo hanno ritenuto troppo superficiale rispetto al tema della violenza sulle donne (visto il trattamento riservato alla fata del Buondì). C’è chi afferma che viene proposto un modello sbagliato per far fronte a delle parole particolarmente insistenti pronunciate da una donna: quello del metterla a tacere attraverso un gesto violento.



Di fronte a queste accuse, sui social network, i canali ufficiali di Buondì Motta hanno deciso di attuare una strategia molto particolare di gestione della crisi: le risposte che sono arrivate hanno il taglio ironico e sono caratterizzate da giochi di parole con il termine “fata”. Di seguito un esempio tratto da YouTube:

Tuttavia, anche su Instagram, Buondì Motta ha utilizzato risposte come «DISCLAIMER: *Nessuna fatina è stata realmente danneggiata per la realizzazione di questi spot*» o ancora come «SFATIAMO questo mito: un Buondì non ha mai fatto del male a nessuno». Giornalettismo ha chiesto un commento ufficiale ai responsabili della campagna di comunicazione e, non appena lo riceverà, ve ne darà conto.