I suoi alunni dell’istituto industriale Vittorio Emanuele III avrebbero realizzato e proiettato all’interno della scuola un lavoro in occasione della giornata della memoria. In questo power point, i ragazzi hanno provato ad accostare quanto fatto con gli ebrei durante la seconda guerra mondiale e con le leggi razziali al decreto sicurezza di Matteo Salvini. Per questo una professoressa di Palermo è stata sospesa per due settimane dall’insegnamento.
Si tratta di una docente che ha insegnato per circa 20 anni in quell’istituto e che, adesso, tutti i suoi colleghi stanno cercando di supportare in questo momento difficile. La sospensione è stata decisa in seguito all’ispezione del provveditorato agli studi, che a sua volta l’aveva disposta dopo che era arrivata una segnalazione sui social network rilanciata anche dal sottosegretario della Lega Lucia Bergonzoni.
«Se è accaduto realmente — scriveva l’esponente del Carroccio — andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dall’insegnamento. Già avvisato chi di dovere». A quanto pare, il provvedimento è stato preso dopo poco tempo e la docente ha smesso di insegnare. Questa punizione viene vista come un vero e proprio ostracismo e l’insegnante ha deciso di tutelarsi legalmente.
Il figlio, l’avvocato Alessandro Luna, ha spiegato tutta l’amarezza che la professoressa di Palermo sta provando in questi giorni: «Le si contesta – spiega l’avvocato – il mancato controllo su alcuni accostamenti ritenuti offensivi e che rappresentano una visione distorta della storia e implicitamente la si accusa di aver indotto gli alunni ad agire in questo modo. Ma l’insegnante non può sindacare la libertà di espressione degli alunni e la sua libertà di insegnamento è tutelata dalla Costituzione, purché non oltrepassi il limite del buon costume e non minacci l’ordine pubblico».
Tra l’altro, l’avvocato – consultato da Giornalettismo – ha smentito le prime ricostruzioni di stampa che hanno parlato di un accostamento esplicito tra Matteo Salvini e Mussolini: «Il lavoro – spiega Alessandro Luna – è completo ed è il coronamento di un percorso di studio fatto di letture e consultazioni di testi e documenti storici sul periodo che ha portato alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938. A partire da questa analisi si è fatta una riflessione sul decreto sicurezza, ma non c’è mai stato alcun paragone diretto tra Mattoe Salvini, Hitler o Mussolini».
L’avvocato ha poi sottolineato che le slide che circolano sul web e che sono state diffuse da alcuni account sovranisti che hanno raccontato per primi l’accaduto sono soltanto una parte di un lavoro più complesso e vanno assolutamente contestualizzate. Il legale si è riservato di diffondere e spiegare questo lavoro in un secondo momento, previa autorizzazione di tutti i docenti interessati nella sua realizzazione.
FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO