Perché è così importante la procura di Perugia e perché ci sono state polemiche sull’elezione di Cantone

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L'ex presidente dell'Autorità anticorruzione è stato votato come procuratore del centro umbro

Dodici voti a favore, 8 contrari. Il Csm praticamente spaccato a metà per la nomina di Raffaele Cantone alla guida della procura di Perugia. Alla fine, però, l’ex presidente dell’Autorità Anti-corruzione ce l’ha fatta. C’è stata una divisione netta su Cantone nelle varie correnti della magistratura. Tra i no, pesano quelli di Pier Camillo Davigo e di Nino Di Matteo. I consiglieri del Csm che hanno scelto Cantone sono quelli sinistra di Area con 5 voti, tutti i componenti laici, i 3 di M5S, i 2 di Forza Italia, i 2 indicati dalla Lega. Dal lato opposto, invece, Magistratura indipendente.



Procura di Perugia, perché è così importante la nomina di Cantone

Ma perché è così importante la procura di Perugia e perché il posto da procuratore lì è particolarmente ambito? Sta proprio qui la chiave di lettura della notizia. Per evitare conflitti di interesse e di competenze territoriali, infatti, il Csm ha stabilito alcune funzioni di controllo per i procedimenti che riguardano i magistrati italiani. La procura di Perugia, per prossimità, è competente per tutti i procedimenti che coinvolgono i magistrati della procura di Roma. Essendo quella della Capitale una delle procure più importanti d’Italia, dunque, il prestigio di Perugia come ‘cane da guardia’ della magistratura romana arriva di conseguenza.

La procura di Perugia e il suo ruolo nel caso Palamara

Ancor di più se si pensa che la procura di Perugia è la titolare dell’inchiesta sul caso Palamara, ex pm di Roma, appunto, che ha svelato un ecosistema estremamente fragile e gestito dalle correnti all’interno della magistratura italiana. Negli ultimi giorni, il caso Palamara è tornato d’attualità, con la pubblicazione delle intercettazioni tra magistrati italiani e giornalisti e all’interno degli stessi gruppi di magistrati. Da queste conversazioni sono emerse tutte le criticità della gestione interna al potere giudiziario e al suo organo di autocontrollo, ovvero il Csm.



Va da sé che il ruolo della procura di Perugia sia cruciale. Sul nome di Raffaele Cantone si è creato un vero e proprio scontro istituzionale, con gli oppositori guidati da Davigo e da Di Matteo che hanno affermato come l’ex presidente dell’ANAC non avesse l’anzianità necessaria per rivestire questo ruolo, soprattutto se confrontata all’esperienza dell’altro candidato alla procura umbra, ovvero l’attuale aggiunto di Salerno Luca Masini.