Il taglio di Quota 100 e reddito di cittadinanza salva l’Italia dalla procedura d’infrazione

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Fondamentali le rassicurazioni dei giorni scorsi e il ridimensionamento delle spese con la correzione dei conti

Tanto tuonò che non piovve. Gli sherpa della Commissione Europea hanno deciso di non avviare la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia dopo che, nei giorni scorsi, il nostro governo ha presentato una mini-manovra correttiva (da oltre sette miliardi di euro) ridimensionando i fondi per il 2020 destinati a Quota 100 e reddito di cittadinanza. Nonostante non si stato approfondito nei giorni delle discussioni e dei vertici di maggioranza, infatti, a Palazzo Chigi è stato deciso di ridurre di gran lunga la spesa pubblica destinata ai due provvedimenti principe del contratto del Cambiamento. Una rinuncia che, secondo le prime stime, dovrebbe portare il rapporto debito/pil dal 2,4% a un più ottimale 1,9/2%.



Un passo indietro necessario con il governo che – al netto dei proclami e dei muscoli messi in vetrina – ha sfruttato i ‘suggerimenti’ arrivati dalla Commissione Europea, ridimensionando le linee guida della spesa pubblica prevista per il prossimo anno. L’effetto di queste rinunce, come detto, dovrebbe portare maggiore ossigeno nelle casse dello Stato che aveva come obiettivo primario quello di evitare la procedura d’infrazione minacciata nel corso delle scorse settimane.

Stop alla procedura d’infrazione contro l’Italia dopo la manovra correttiva

Giuseppe Conte e Giovanni Tria non hanno mai parlato apertamente di manovra correttiva, ma la realtà dei fatti – quando si interviene direttamente sulla rimodulazione in negativo dei saldi per i fondi di Stato già messi in cantiere – è che si può cambiare il nome, si può parlare di correzione dei conti o di assestamento di bilancio, ma la sostanza finale non cambia. Con questo risparmio di oltre 7 miliardi di euro, infatti, i due provvedimenti di Reddito di Cittadinanza e Quota 100 saranno ridimensionati già dal prossimo anno e gli effetti di questa virata per evitare la procedura d’infrazione si vedranno nella prossima Legge di Bilancio (o Finanziaria).



I vincoli di Bilancio

L’obiettivo, però, era quello di evitare la sanzione Europea ed è stato pienamente raggiunto. Adesso è il tempo delle riflessioni? Si può ancora fare propaganda continua parlando di sforamento del rapporto debito/pil oltre le soglie consentite? La risposta – con le regole vigenti adesso nell’Unione Europea – è no. E ora, dopo mesi di campagna elettorale continua e permanente, anche Lega e Movimento 5 Stelle ci hanno fatto i conti.

(foto di copertina: ANSA/FRANCESCO AMMENDOLA UFFICIO STAMPA QUIRINALE)