Sta facendo sorridere il post Facebook, a mo’ di comunicato, pubblicato dal profilo ufficiale del comune di Pomigliano d’Arco, in Campania. Nel tardo pomeriggio di giovedì, infatti, sui canali social è apparsa una comunicazione su un’autopsia commissionata da un assessore delle giunta. Non per un efferato delitto o per una morte sospetta, ma per l’uccisione di un’anatra. Alla fine, per cancellare ogni sospetto, si è arrivati a un verdetto: il colpevole è una faina.
Al netto delle varie ironie che si possono fare sul post pubblicato dal comune di Pomigliano d’Arco – che è stato preso d’assalto, raccogliendo in meno di 15 ore oltre 1500 commenti, quasi mille condivisioni e oltre 2mila reactions su Facebook – c’è una spiegazione abbastanza logica: l’assessore in questione, citato anche dal profilo ufficiale, Mariagrazia Tartari, è un veterinario. Per questo motivo, essendo molto vicina alla salute degli animali, ha chiesto di disporre un’autopsia sulla povera anatra morta nel Parco Giovanni Paolo II.
Un tentativo per verificare se, dietro la morte dell’anatra e l’aggressione nei confronti dei suoi piccoli (di cui non è nota la sorte) ci fosse la mano dell’uomo. I segni riportati sul suo corpo, però, hanno scagionato gli esseri umani e hanno accusato una faina.
Un post che ha scatenato l’ironia in molti commenti. «Io sono garantista. La faina è innocente fino alla Cassazione. E poi non è che l’anatra ha provocato l’onesta faina? Sicuramente se l’è cercata. A meno che la faina non sia extracomunitaria. Allora #boschichiusi», scrive un utente. Un altro, invece, cita un famoso post di Luigi Di Maio (non a caso originario di Pomigliano d’Arco): «Bene ha fatto il Comune a convocare il medico legale. Quanto accaduto a Pomigliano deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto». Altri, invece, chiedono che la sinistra riparta da quella faina, mentre alcuni – riprendendo il caso Siri – chiedono il giusto processo nei suoi confronti prima di essere gettata alla gogna mediatica.