Alessandro Di Battista usa la «pedofilia» per spiegare il caso Siri

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Nelle pagine del suo libro ‘Politicamente scorretto’, l'ex deputato M5S usa paragone forti

Il titolo del suo nuovo breve libro va a parziale tutela di alcuni paragoni offerti nelle sue 126 pagine. Alessandro Di Battista, con il suo Politicamente Scorretto, offre la sua versione «pane al pane, vino al vino» della cronaca politica italiana. La presentazione del volumetto è stata fatta in diretta Facebook sul canale de Il Fatto Quotidiano – che ha edito il pamphlet con la propria casa Paper First – con la partecipazione del direttore Marco Travaglio. Andando a spulciare le varie pagine, però, ci si accorge che in alcuni casi il Politicamente Scorretto rischia di travalicare.



Il caso più emblematico, secondo quel che riporta Il Giornale, è il paragone utilizzato per raccontare il caso Siri, i suoi effetti e i timori che muovono il Movimento 5 Stelle in posizioni anti-garantiste. Non si può attendere un processo, secondo Di Battista, perché poi subentrerebbe una domanda: «Voi lascereste vostro figlio a casa di un uomo indagato, non condannato definitivamente, solo indagato per pedofilia?».

Quel paragone tra le accuse di corruzione e la pedofilia

Un paragone forte, forse eccessivo. Da pugno nello stomaco. Ma dal titolo del libro, Politicamente Scorretto, non ci si potevano aspettare rose e fiori. Secondo Alessandro Di Battista – che ha estremizzato un po’, anzi molto, il suo pensiero – la sola accusa di corruzione dovrebbe far balzare dalla sedia per la gravità dei fatti e chiedere un passo indietro del personaggio coinvolto. Poi per la giustizia ci sarà tempo, la verità non ha fretta. Così come accade per i pedofili: basta una sola accusa per creare sdegno attorno alla figura dell’accusato. Ed è questa la ricetta dell’ex deputato del Movimento 5 Stelle contro i politici che vengono indagati.



Di Battista e il suo Politicamente Scorretto

C’è del populismo nelle parole scritte da Alessandro Di Battista, con quel paragone un po’ forzato non tanto perché non ci possa stare quella visione dei fatti, ma perché vengono affiancate due tematiche molto distanti e che riguardano sfere completamente differenti e molto delicate. Politicamente Scorretto sì, ma populisticamente scorretto no.

(foto di copertina: da diretta Facebook de Il Fatto Quotidiano)