Non si è ancora riusciti a trovare accordi su molti – quasi tutti – punti contratto di Governo, ma ogni giorno arrivano spunti di riflessione, dall’interno della Maggioranza stessa, che rimettono in discussione l’agenda degli impegni del Parlamento. L’ultimo, fra i tanti, porta il nome del senatore leghista Simone Pillon che ha detto la sua sugli aborti in Italia e sulla legge che regolamenta le interruzioni di gravidanza. Per l’esponente del Carroccio, il Bel Paese deve seguire il modello dell’Argentina.
«La libertà di scelta ce l’hai prima di concepire una vita. Poi c’è il diritto di un innocente di venire al mondo», ha spiegato Simone Pillon in un’intervista a La Stampa. Il senatore leghista, tra i fondatori del comitato che ha organizzato il Family day, ha ribadito come in Italia ci sia la necessita di revisionare e modificare una legge che, per lui, è priva di fondamenti etici: «Purtroppo oggi non ci sono ci sono i numeri in Parlamento, mancano le condizioni politiche, ma ci sono le condizioni per applicare la prima parte della 194, puntando all’obiettivo “aborti zero“».
Il modello da seguire è quello dell’Argentina dove, la scorsa settimana il Senato ha respinto la proposta di liberalizzazione dell’aborto. La sua idea non si distacca di molto da quella del suo collega di partito e Ministro per la Famiglia. «Le politiche che Lorenzo Fontana intende fare, con importanti aiuti alle famiglie, vanno in questa direzione – spiega il senatore Pillon a La Stampa -. Dobbiamo sostenere la maternità, altrimenti nel 2050 ci estinguiamo come italiani». E sa anche dove reperire i fondi necessari: «Le risorse ci sono, ma occorre spostare i soldi che vanno alle lobby, alle banche: sa quante donne avrebbero potuto mettere al mondo dei figli con i soldi che il Pd ha regalato a Monte Paschi di Siena?».
Infine il suo autorevole parere sulle coppie omosessuali e i loro figli: «Un bambino o un ragazzo ha il diritto di avere una madre e un padre – spiega il senatore leghista -. Potrà mai un uomo essere una brava madre e viceversa? Secondo me no, tranne se si crede al gender, al fatto che non ci sia alcuna differenza tra un uomo e una donna, non solo a livello cromosomico, ma di sensibilità, attitudine».
(foto di copertina: ANSA/FABIO CAMPANA)