Le stime sul pil scendono allo 0,6%. E Di Maio se la prende con Bankitalia: «Sbaglia sempre»

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Dopo il «boom economico» il vicepremier parla ora di previsioni «apocalittiche»

Le stime della Banca d’Italia sulla crescita del prodotto interno lordo nel 2019 generano non poco nervosismo, irritazione, disappunto, nel governo giallo-verde. Lo dimostra la reazione piccata di ieri del vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio agli ultimi dati poco incoraggianti. Bankitalia ha tagliato le previsioni sull’andamento del pil per l’anno in corso dall’1% allo 0,6% con una possibilità di ‘recessione tecnica‘ (sebbene nel bollettino tecnico la parola non compaia) a fine 2018 per un quarto trimestre forse negativo dopo il -0,2% registrato nel terzo.



Pil allo 0,6? Di Maio attacca Bankitalia: «Sono diversi anni che sbaglia»

Il capo politico del Movimento 5 Stelle non ha esitato ad attaccare. Si tratta di «stime apocalittiche – ha detto Di Maio – che arrivano dalla stessa Banca d’Italia che ci ha lasciato le banche in queste condizioni perché non ha sorvegliato». E ancora: «Non è la prima volta: sono diversi anni che non ci prende. Solo è strano. Quando c’erano quelli di prima facevano stime al rialzo, ora al ribasso». I numeri di bankitalia sono amari perché a fine anno il governo ha approvato una manovra finanziaria dopo il confronto con l’Ue stimando una crescita del prodotto interno loro dell’1% con lo stesso Di Maio che ha ipotizzato anche un «boom economico».

Palazzo Chigi: «La manovra mantiene la sua validità»

Intanto prova a gettare acqua sul fuoco e manifestare fiducia una nota di Palazzo Chigi, che spiega: «Le ultime stime di Banca d’Italia sull’ultimo trimestre del 2018 e le prime previsioni per il 2019 indicano che l’impostazione di una manovra espansiva, sottolineata dal governo e sostenuta anche nel corso del negoziato con le istituzioni europee, mantiene tutta la sua validità». E ancora: «Il rallentamento economico che sta investendo tutto il continente europeo necessita di una risposta coraggiosa anche in Italia, rendendo particolarmente opportuno un rilancio della domanda interna, dei consumi e degli investimenti pubblici e privati». «Siamo fiduciosi nel fatto che le misure qualificanti del contratto di governo introdotte nella manovra, i 15 miliardi di investimenti aggiuntivi nel prossimo triennio e la profonda azione riformatrice intrapresa dal governo, volta a sbloccare l’enorme potenziale produttivo del Paese, assicureranno al Paese una crescita sostenuta».



(Foto di copertina da archivio Ansa: Luigi Di Maio a Porta a Porta. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)