Un partito gay in Italia è fantapolitica? Evidentemente no, se qualcuno decide di depositare un simbolo elettorale presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo Economico. È quanto ha fatto uno storico attivista Lgbt, Fabrizio Marrazzo, ex presidente dell’Arcigay di Roma, oggi portavoce del Gay Center. Il logo per una formazione politica in grado di lottare per i diritti degli omosessuali è stato presentato lo scorso 30 agosto. Ne parla oggi il quotidiano Il Tempo. Sono due le soluzione grafiche presentate al Mise, ‘Partito Gay‘ e Lista Gay‘, due simboli caratterizzati dai tradizionali colori dell’arcobaleno con la scritta ‘Europa, Italia’ all’esterno del cerchio.
«Si tratta ancora di un’idea embrionale – ha dichiarato Marrazzo -. Ma siamo disposti a scendere in campo qualora la politica si dimostrasse sorda alle nostre richieste. Con questa iniziativa vogliamo soprattutto dimostrare che per promuovere i diritti delle persone omosessuali non fa perdere voti». L’idea di dar vita a un partito gay sarebbe nata da un sondaggio commissionato dal Gay Center e realizzato dalla Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, presentato alla Camera dei deputati in una conferenza stampa a gennaio scorso. La rilevazione stimava al 6,2% gli italiani che voterebbero per una lista gay e al 27,3% coloro che vedrebbero con interesse la nascita di un simile movimento. Dal sondaggio – sono state le parole di Marrazzo – «è emerso come i temi delle battaglie storiche Lgbt siano trasversali nel panorama politico italiano. Gli elettori Lgbt sono presenti in tutti i partiti». Di partito gay si era parlato già negli anni scorsi. Più volte si è vociferato dell’esistenza di un’iniziativa top secret per la nascita di un movimento omosessuale capace di parlare a tutti di libertà individuali. Era spuntato proprio il nome di Marrazzo come promotore. Ora un passo in più.
(Immagine di copertina da archivio dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, Uibm)