Dopo il caso dei rimborsi non restituiti al fondo per il credito alle piccole e medie imprese, continuano ad emergere dalle rendicontazioni dei parlamentari M5S spese strane, e a volte pazze. È il caso delle uscite che deputati e senatori del partito guidato da Luigi Di Maio hanno indicato per il mese di agosto 2017, un periodo in cui le Camere sono state chiuse.
Il Parlamento ha chiuso i battenti il 3 agosto e non si è lavorato a Montecitorio e Palazzo Madama per i successivi 40 giorni ma tutti i pentastellati, in quelle settimane di ferie, hanno continuato a spendere le stesse cifre del resto dell’anno. A raccontato oggi è un articolo di Repubblica a firma di Matteo Pucciarelli, che indica alcuni dati significativi.
Viene da commuoversi pensando ad esempio al cittadino portavoce deputato Salvatore Micillo; gli altri tutti in vacanza a spassarsela, lui no. Nonostante i parlamentari italiani viaggino gratis, nella calura estiva agostana è riuscito a spendere 245 euro di “biglietti navi- aerei non rimborsabili”, 280 euro di taxi, 74 di carburante. Col parlamento chiuso? Vanno aggiunti 540 euro di pranzi di lavoro. Senza dimenticare i 1.400 euro di spese per “attività ed eventi sul territorio”. Lo stesso mese Gianluca Vacca ha sborsato 763 euro di rimborsi chilometrici e altri 300 di carburante, e viene da immaginarselo in giro per l’Italia a volantinare sulle spiagge, instancabile, paese dopo paese. Mezza Italia in vacanza, ma Cosimo Petraroli no: 3.600 euro ad agosto 2017 sotto la voce “altre spese” non meglio specificate; quasi 500 euro di consulenze — ci sono consulenti che per fortuna non chiudono i battenti ma continuano a servire la causa — e oltre 500 per cene e pranzi di lavoro. Angelo Tofalo, anche lui sotto la voce “altre spese”, 1.564 euro.
Repubblica spiega che è un caso particolare anche quello di Marta Grande, la deputata di Civitavecchia (poco lontano da Roma) già finita nel mirino per i 108mila euro di affitto in meno di 5 anni per una casa nella Capitale. Dalle sue rendicontazioni relative all’agosto 2016 sono spuntati 7mila euro in “alberghi e simili”. Il senatore Vito Crimi, invece, lo scorso anno ad agosto ha indicato 2.373 euro di spesa per “eventi e convegni”, 340 euro di taxi e 136 euro di parcheggio.
(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA/ ANGELO CARCONI)