E allora i giornali e la televisione? Il benaltrismo è il mantra delle ultime campagne elettorali e torna a essere grande protagonista anche per quel che riguarda la notizia delle pagine vicine alla Lega e al Movimento 5 Stelle chiuse da Facebook perché diffondevano fake news a scopo politico e per rinverdire alcune polemiche per portare voti ai rispettivi partiti. No si trattava di profili gestiti dal Carroccio o dal M5S, ma erano seguiti da milioni di persone. Sull’argomento si è espresso anche Matteo Salvini, che ha difeso l’operato di Facebook (e Google), ma ha attaccato anche i media.
«Io garantisco la regolarità delle elezioni, poi Facebook e Google fanno il loro mestiere, e lo fanno bene. A me interessa che le elezioni siano limpide, pulite, trasparenti e ben organizzate ha detto Matteo Salvini a margine del suo comizio a Brembate (Bergamo) -. Poi di Fake news ce ne sono tante anche su tv e giornali ufficiali. Stamattina ne ho letto almeno una decina». L’attacco frontale è indirizzato ai media che, secondo il leader della Lega, pubblicano false notizie contro di lui e il suo partito.
Il riferimento sembra essere rivolto al caso del sottosegretario leghista indagato per corruzione in Sicilia, oggetto di molti attacchi anche da parte degli alleati di governo del Movimento 5 Stelle: «Il caso Siri è scomparso dai giornali. Non si sa più nulla. Aspetto di capire quali sono le sue colpe, perché nessuno le ha capite – ha detto il leader della Lega a margine della sua visita ai al cantiere di demolizione delle Torri di Zingonia, nella bergamasca -. Anche sui giornali non si legge più niente. Ha finito di essere colpevole, strano eh? Mah».
Sul caso delle 23 pagine Facebook vicine alla Lega e al Movimento 5 Stelle chiuse ha parlato anche il leader pentastellato Luigi Di Maio, respingendo ogni responsabilità: «Noi non abbiamo notizie di pagine del M5s che gestiamo noi chiuse. Il tema delle fake news è molto ampio, quelle che più mi hanno colpito spesso partivano da siti online di testate autorevoli. Il tema è molto ampio: bene se sono state chiuse pagine che inneggiavano a odio o diffondevano notizie false, ma non sono pagine gestite dal Movimento».
(foto di copertina: Stefano Guidi/ZUMA Wire)