L’osservatorio sul coronavirus in Senato con Salvini, De Donno, Gismondo, Tarro e Bocelli

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L'osservatorio permanente sulle libertà fondamentali è stato organizzato da Vittorio Sgarbi e Armando Siri

L’Osservatorio permanente sulle libertà fondamentali, nella sala della Minerva in Senato, avrà il compito di avviare un dibattito sulla pandemia di coronavirus in Italia, fotografando lo stato dei fatti attraverso una serie di interventi di personalità legate al mondo scientifico, ma anche al mondo della cultura e delle scienze sociali. Il tutto organizzato da Vittorio Sgarbi e Armando Siri. Il primo è stato una delle voci più critiche relativamente alla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia. Un incontro il cui orientamento sembra essere già definito dall’elenco dei partecipanti. Per quanto riguarda il mondo scientifico, infatti, ci saranno Giuseppe De Donno, Giulio Tarro, Alberto Zangrillo, Matteo Bassetti e Maria Rita Gismondo.




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Osservatorio coronavirus in Senato, l’evento del 27 luglio

L’evento si terrà il 27 luglio nella Sala Capitolare in piazza della Minerva, sede della biblioteca del Senato. Tra i politici, oltre a Sgarbi e a Siri, ci sarà l’intervento di Matteo Salvini. Per il mondo della cultura, invece, sarà la volta di Andrea Bocelli, ma anche di Sabino Cassese, di Nicola Porro e di Michele Ainis.



L’evento, si legge nel manifesto, offrirà un’ampia gamma di relatori che, tuttavia, saranno responsabili delle proprie opinioni espresse, in nessun modo coincidenti – è sempre quello che si legge in calce – con le posizioni del senato della Repubblica o con alcuni esponenti dello stesso. Il motto della giornata sarà tra informazione, scienza e diritti. 

Osservatorio coronavirus in Senato, le posizioni scientifiche

Alcuni partecipanti al convegno in Senato fanno parte del Patto trasversale per la scienza, uno strumento per «portare le evidenze scientifiche alla base delle scelte legislative e di governo di tutti i partiti politici» (la descrizione è sul sito internet del Patto trasversale). Questa istituzione, tuttavia, attraverso i propri canali social parla di questo evento come di un tentativo per strumentalizzare un argomento molto sensibile anche dal punto di vista politico come il coronavirus. Pertanto, sempre all’interno dello stesso post, il Patto Trasversale della scienza consiglia ai suoi adepti di non presenziare al convegno organizzato in senato per il prossimo 27 luglio.