Il precedente: la foto di Oliviero Toscani usata da FdI contro le adozioni omogenitoriali

Categorie: Attualità

La vicenda risale al 2014, con il fotografo che ha denunciato il partito (anche per violazione del copyright). E nel 2021, lo stesso scatto fu utilizzato anche da un deputato della Lega

Non era nata per essere una card social, ma quel che accadde nell’agosto del 2014 ebbe enormi risvolti sui social, con molti utenti che condivisero quel “manifesto” costruito sulla base di uno scatto coperto da diritto d’autore. Inoltre, utilizzando una narrativa propagandistica del tutto opposta al reale significato di quell’immagine. Come abbiamo già spiegato nel caso della denuncia della coppia canadese che vide (nel 2016) la propria foto che immortalava la nascita (nel 2014) di un figlio attraverso la GPA (Gestazione per altri), anche la vicenda di Oliviero Toscani contro FdI (Fratelli d’Italia) rappresenta l’emblema di come i partiti politici – anche nelle piccole realtà locali – utilizzino immagini non di loro proprietà in nome della “propaganda”.



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Questa vicenda ha origine nell’agosto del 2014, quando sui social è iniziata a circolare un’immagine “brandizzata” “Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale“. Sullo sfondo due coppie omosessuali (due uomini e due donne), con al centro un bambino neonato. Il tutto accompagnato da un testo che riecheggia ancora oggi nelle velleità delle dichiarazioni di alcuni (molti) esponenti dell’attuale governo e della maggioranza che sostiene l’esecutivo: «Un bambino non è un capriccio. No alle adozione per i gay. Difendiamo il diritto dei bambini ad avere un papà ed una mamma». Un ritornello in voga anche al giorno d’oggi. Al netto delle questioni politiche e dei diritti, questo è il caso emblematico di come la politica sia distratta di fronte alla tutela del diritto d’autore. Lo scatto utilizzato, infatti, era stato realizzato dal fotografo Oliviero Toscani.



Lui stesso, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni sui social, decise di scendere in campo. Prima l’annuncio social, poi una serie di intervista in cui annunciava la denuncia contro Fratelli d’Italia per violazione del copyright e non solo.

Oliviero Toscani contro FdI, il caso della foto del 2014

Perché quello scatto faceva parte di una campagna realizzata dal fotografo milanese per la Francia, proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle coppie omosessuali. Anche in termini di adozioni e sul concetto della famiglia. Fratelli d’Italia, provò a smontare il caso, con questa spiegazione:

«Gentile Oliviero Toscani, la foto in questione è stata presa dal web da una nostra realtà locale ma non è un’iniziativa ufficiale. I ragazzi l’hanno usata perché non aveva il copyright indicato e pertanto considerata di pubblico dominio. Abbiamo dato indicazione di sostituirla. Nel merito, ci scusiamo per l’accaduto perché rispettiamo il diritto d’autore. Buon lavoro». 

Dunque, colpa di una realtà locale di FdI che trovò questa immagine online (dicono senza riferimenti al copyright) e la utilizzò per realizzare questa campagna contro le adozioni omogenitoriali. La stessa fotografia (modificata con il claim di Fratelli d’Italia) venne condivisa sui social anche da alcuni esponenti del partito, come l’attuale europarlamentare Carlo Fidanza che – dopo la minaccia di querela da parte del fotografo, rimosse l’immagine dai suoi canali social.

«Ho appreso da un tweet di Oliviero Toscani che l’immagine del manifesto contro le adozioni gay pubblicato ieri anche su questa pagina è una sua foto e il Maestro, pur essendo la foto reperibile liberamente sul web, minaccia querele. Per questa ragione, e solo per questa ragione, l’ho appena rimossa […] Surreale poi che proprio la foto di Toscani sia stata da molti intervenuti bollata essa stessa come omofoba (ora ovviamente scatterà il contrordine e diventerà un capolavoro), evidentemente non eravamo gli unici a non essercene accorti».

Ovviamente, non era la foto a essere “bollata come omofoba“, come sostenuto da Fidanza, ma la foto accompagnata da quella scritta. Ma nel gioco della propaganda, sembra valere anche il principio della negazione dell’evidenza. E il caso proseguì per anni, perché Oliviero Toscani contro FdI si trasformò in una denuncia contro il partito e contro Carlo Fidanza. Il tutto si concluse con un risarcimento versato nelle casse del fotografo.

Il successivo caso del 2021

Ma poteva finire qui il caso dello sfruttamento politico di immagini coperte da copyright? Assolutamente no. Da quel 2014, infatti, passarono diversi anni. La sentenza di “condanna” nei confronti di Fratelli d’Italia era già nota. Ma questo non fermò l’allora deputato (oggi senatore) leghista Gianluca Cantalamessa che il 2 aprile del 2021 ebbe la straordinaria idea di utilizzare quella stessa fotografia (brandizzandola con il logo della “Lega-Salvini Premier” e il suo nome condito dall’hashtag #Scetammece, ossia “svegliamoci” in dialetto campano) riportando quel claim già utilizzato nel 2014 da Fratelli d’Italia: “Un bambino non è un capriccio”.

A parte la creatività e la fantasia inesistenti (trattandosi di slogan già utilizzati), anche nel caso di Cantalamessa emerge un utilizzo improprio di contenuti (in questo caso una fotografia) coperta da diritto d’autore da parte della politica. Soprattutto avendo stravolto il senso alla base di quello scatto. Per questo motivo, come già accadde con il caso Fratelli d’Italia, il fotografo diede mandato alla sua legale di denunciare l’attuale segretario del Carroccio.

(foto di copertina: IPP – Katerina Sulova/CTK via ZUMA Press)