L’assegnazione delle Olimpiadi 2026 all’Italia – in particolare a Milano e Cortina – ha provocato diverse reazioni di giustificata gioia, ma ha riportato alla luce vecchie posizioni politiche che avevano portato a dire no ad altre opportunità che si erano presentate in passato. Il riferimento è alla mancata candidatura di Roma per i Giochi Olimpici nel 2024, dopo il diniego di Virginia Raggi e della giunta capitolina appena eletta. Oggi anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ntv e personaggio influente nel mondo dell’imprenditoria italiana, tira le orecchie sia al passato che al presente.
«Rammarico è dire poco. Oggi è umiliante vedere il degrado da città del Terzo Mondo in cui versa Roma – ha detto Luca Cordero di Montezemolo a margine della relazione dell’Art (Autorità di regolazione dei trasporti) -. È assurdo che una città ridotta peggio di una città del terzo mondo abbia detto di no di fronte a un degrado totale. Con il molto denaro proveniente avremmo meno buche, meno autobus che si incendiano, meno alberi che cadono, meno sporcizia».
Un attacco salviniano – per temi e modi – diretto all’operato della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi, sfruttando l’assist dell’entusiasmo per le Olimpiadi 2026 che, anni fa, era stato soppresso per quel che riguarda i Giochi del 2024. «Sono rimasto impressionato nel vedere, grazie ai soldi che arrivano dal Comitato olimpico, come città come Los Angeles e Parigi, sottolinea Los Angeles e Parigi, stiano già facendo enormi investimenti per migliorare le loro città grazie al Cio».
Le Olimpiadi 2026 porteranno grandi benefici a tutto il Nord Italia, ha sottolineato Montezemolo, che ha preso come esempio il progresso di Milano dopo l’Expo. L’ultima domanda a cui ha risposto il presidente di Ntv riguardava l’ex deputato del Movimento 5 Stelle che si è vantato di aver proseguito la linea dura nei confronti di Roma 2024 dopo aver consultato un gruppo di cittadini comuni convocati dal suo meccanico di fiducia: «Che dice il meccanico di Di Battista? E poi, Di Battista chi è? Non so chi sia».
(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)