L’ultimo dpcm della prima fase dello stato d’emergenza con le misure fino al 31 luglio

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Lo ha riferito Roberto Speranza alla Camera

Ancora non è stata presa «nessuna decisione su proroga stato emergenza». Lo ha fatto sapere il ministro della Salute Speranza durante la comunicazione in Aula al Senato andando a parlare del nuovo dpcm 31 luglio. Inizialmente avrebbe dovuto entrare in vigore dal 15 luglio ma, alla fine, Speranza ha comunicato che «il Governo intende emanare un nuovo decreto che proroga fino al 31 luglio le misure» attualmente in vigore.



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Quali sono le misure prorogate dal nuovo dpcm 31 luglio

La proroga riguarda principalmente, tra le altre regole, l’obbligo si indossare la mascherina nei luoghi chiusi e l’obbligo di rispettare tutti i protocolli di sicurezza vigenti sui luoghi di lavoro per continuare ad andare in sicurezza. Rimangono i divieti di assembramenti e le sanzioni penali per chi viola la quarantena. La proroga riguarda anche il divieto di ingresso o quarantena per tutto quelli che arrivano da paesi fuori dall’Unione Europea. Ci saranno inoltre controlli più stringenti per tutti i luoghi di confine e in porti e aeroporti.



Controlli e divieti ai paesi extra UE per non «vanificare i sacrifici fatti»

Speranza ha parlato, in particolare, della scelta di impedire l’ingresso alle persone che arrivano da paesi extracomunitari e quella di controllare in maniera stringente porti e aeroporti. «Questa ultima misura che ho adottato con mia ordinanza è direttamente correlata alla grave situazione di contagio in un numero crescente di aree nel mondo», ha affermato Speranza, parlando di una chiara scelta che mira a «non vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi». La parola chiave del governo Conte anche stavolta è: massima prudenza.

Sulla proroga dello stato di emergenza non è stata presa nessuna decisione

Non c’è ancora un esito certo riguardo alla proroga dello stato di emergenza, che dovrebbe essere prolungato al 31 dicembre 2020. Per la questione «dovrà riunirsi il Cdm e il Parlamento dovrà essere pienamente protagonista del percorso decisionale». Il punto cruciale da stabilire è «quali siano gli strumenti piu’ adeguati per affrontare la fase di emergenza», la quale non si considera né terminata né archiviata. «Valuteremo tutte le ipotesi in campo. Sono convinto che lo stato di emergenza possa essere legato ad un periodo eccezionale e limitato per il nostro Paese», ha concluso Speranza.