Green Pass, dopo la stretta in Francia anche l’Italia ragiona su regole più restrittive

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Il governo sta vagliando una serie di nuove regole per il Green Pass seguendo il modello francese, Lega e FdI si oppongono fortemente

La situazione pandemica in Italia sembra peggiorare: dopo un calo dei nuovi contagi dovuto ai vaccini e alle strette, con le riaperture e eventi come i festeggiamenti degli Europei (con i tifosi riuniti nelle piazze per le partite vinte dall’Italia) il dato è in crescita. Il governo vuole correre ai ripari e, almeno per ora, il modello francese sembra la migliore opzione a disposizione. Nella giornata di ieri la notizia era ovunque: imporre determinate restrizioni come viaggi in treno, ingresso nei locali e partecipazione agli eventi solo con Green Pass ha sortito l’effetto sperato. Un milione di francesi hanno prenotate il vaccino dopo il discorso in cui Macron annunciava le nuove regole.



Anche in Italia si pensa alla stretta, dunque, con la proroga dello stato di emergenza di altri due mesi dopo l’attuale scadenza (31 luglio) per gestire al meglio la campagna vaccinale degli studenti. Sono al vaglio tutta un’altra serie di nuove regole Green Pass.

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Ipotesi sulle nuove regole Green Pass Italia

Le nuove misure saranno al vaglio la settimana prossima. Innanzitutto si tratterebbe di rilasciare il Green Pass solo dopo la seconda dose – e non dopo la prima, come attualmente succede – con Lega e FdI che si dicono totalmente contrari (come testimonia anche il dibattito su Twitter che, da ieri, vede il certificato digitale al centro dell’attenzione). L’altra ipotesi è quella di rendere obbligatorio il certificato digitale per partecipare a altri eventi oltre ai banchetti di nozze.

Si tratterebbe di mostrare la certificazione anche per salire sui treni (che secondo il Cts potranno tornare a capienza 100% solo quando tutti i passeggeri avranno il Green Pass), andare al ristorante e partecipare a determinati eventi. Si sta iniziando a parlare anche dell’obbligo Green Pass anche per gli eventi sportivi negli stadi.



Niente chiusure ma regole restrittive per chi non si vaccina

L’idea – condivisa da Pd e Speranza (Leu) – è quella di evitare nuove chiusure per locali e attività già troppo provati rendendo obbligatorio il Green Pass per fare determinate cose. Green Pass che, è doveroso ricordarlo, si può ottenere – attualmente – anche provando di avere un tampone negativo. Avere il certificato digitale, quindi, non corrisponde necessariamente all’obbligo vaccinale; a chi si rifiuta di ricevere il farmaco viene chiesto, quindi, uno sforzo in altro senso per combattere la lotta comune contro la pandemia e la Variante Delta.

Il punto preoccupante sono i dati che arrivano da Londra: in una settimana +56% di ricoveri in ospedale e il raddoppio dei decessi causati dal Covid, che ieri hanno toccato quota 50.