Chissà cosa avrebbe detto Ernest Hemingway vedendo la scena di decine di attiviste e di attivisti nudi e ricoperti di sangue per protestare contro la celebre corsa dei tori di Pamplona, in onore di San Firmino. L’evento, in programma dal 6 luglio, come ogni anno, è stato anticipato da una serie di manifestazioni di censura nei confronti della sofferenza degli animali sottoposti al rituale.
Momento final de la lectura en el acto de protesta, con la posterior rotura de banderillas#TauromaquiaAbolicion #SanFermin2017 pic.twitter.com/uzcCwoUDrm
— San Fermin Info (@sanferinfo) 5 luglio 2017
Gli attivisti in topless e a torso nudo hanno dato pubblica lettura delle motivazioni della loro protesta e, successivamente, hanno spezzato le banderillas, i classici strumenti utilizzati dai toreri per fronteggiare gli animali. Resta comunque in programma per domani, venerdì 7 luglio, la prima corsa dei tori lungo le stradine della città: migliaia di persone vestite di bianco «sfideranno» gli animali per circa quattro minuti di pura follia, durante i quali qualsiasi cosa sarà possibile.
San Fermin è il patrono di Pamplona e i festeggiamenti in suo onore proseguiranno fino al 14 luglio, così come le proteste degli animalisti contrari allo sfruttamento dei tori. Ieri, l’iniziativa clamorosa è stata soltanto la prima di una lunga serie per questo 2017: in centinaia hanno occupato Plaza del Ayuntameto, coperti di una polvere rossa che ricorda il sangue. Non è la prima volta, comunque, che per suscitare maggiore clamore mediatico, gli attivisti e le attiviste sono scese in piazza nudi.
(FOTO da account Twitter El Periodico Sociedad)