Marco Cappato: «Noa Pothoven si è lasciata morire. Non c’entra la legge sull’eutanasia»

Categorie: Attualità

Il presidente dell'Associazione Luca Coscioni cita la stampa olandese che smentisce le versioni italiane

Le notizie che arrivano dall’Olanda danno una versione ben diversa attorno alla morte della 17enne Noa Pothoven. In molti, in Italia si è subito detto che per la giovane ragazza olandese sia stata applicata la legge sull’eutanasia, ma la realtà che viene dai Paesi Bassi sembra essere ben diversa: la ragazza si sarebbe lasciata morire di fame e di sete per scelta autonoma. Non c’entra, dunque, la normativa sull’eutanasia volontaria a cui si era già appellata la giovane tempo fa, senza che la sua richiesta avesse esito positivo. Marco Cappato ci ha raccontato di come la realtà olandese sia molto diversa dalla narrazione italiana di questa storia.



«Leggendo i quotidiani olandesi appare evidente come la realtà fattuale di quanto accaduto a Noa Pothoven – ha spiegato Marco Cappato a Giornalettismo -. Sui giornali italiani, infatti, si è scritto e titolato che la 17enne sia morta usufruendo della legge sull’eutanasia volontaria. In realtà, leggendo anche sue vecchie interviste, la stessa giovane si è lasciata morire interrompendo acqua e cibo». Al netto della storia tragica che ha segnato l’esistenza della ragazza, vittima di violenze sessuale che l’hanno segnata fisicamente e psicologicamente, dunque, Noa Pothoven si è lasciata morire. Con le stesse modalità con cui avrebbe potuto farlo anche in Italia.

Nessuna iniezione letale per Noa Pothoven

E la narrazione differente su quanto è accaduto – con ampio rilievo e riflesso anche sull’opinione pubblica italiana – parte da un vecchio libro autobiografico scritto dalla stessa giovane olandese lo scorso anno e in alcune interviste abbastanza recenti. «Noa Pothoven aveva raccontato di aver chiesto di poter sfruttare la legge sull’eutanasia olandese – prosegue Cappato a Gtt -, ma non le era stato consentito. Anzi, le era stato indicato un obbligo di tentativo di cura fino ai 21 anni per valutare tutte le implicazioni psicologiche della sua storia».



La legge olandese sull’eutanasia volontaria

Nessuna iniezione letale, nessuna eutanasia concordata con lo Stato olandese. Non è chiaro se la 17enne abbia ricevuto una cura palliativa per tentare di alleviare il suo dolore morale e psicologico, ma quello che sembra esser chiaro è che la giovane si sia lasciata morire auto-privandosi di acqua e cibo per lungo tempo, fino ad arrivare alla morte. In Olanda, infatti, l‘eutanasia volontaria si può richiedere già a 12 anni, ma occorre il parere di un medico che certifichi l’irreversibilità della condizione di sofferenza del soggetto che ne fa richiesta.